Cap.5 Devo scappare
“Allora tenente Andrew Flynn …” Disse Joker giocherellando con il distintivo di Andy.
“Come fa a conoscere il mio nome e il grado?” Disse Flynn cercando di mantenere la calma. Era bendato e non sapeva con chi avesse a che fare, sperava di poter convincere i suoi sequestratori a lasciarlo andare.
“Abbiamo un conto in sospeso …” Disse Joker e si avvicinò. Andy poteva sentire una presenza dietro di lui, era molto vicino ed era molto arrabbiato, sentiva l’odio che lo circondava.
“Cosa vuole da me?” Chiese con un tono di voce che tradiva la paura.
“Mi piaci, sei uno che arriva subito al punto. Ecco, quello che voglio …” Joker cominciò ad abbracciarlo, lo baciò sul collo, salì sulle guance e poi gli diede un ceffone. “Ti piace?” Chiese Joker.
“Cosa vuoi?” Disse Andy con fermezza, adesso era chiaro che era una donna e voleva solo vendicarsi. Andy sentiva l’odio, ma anche una tensione emotiva nei suoi confronti, era confuso, doveva capire meglio con chi aveva a che fare.
“Vorrei prenderti a ceffoni tutto il tempo … perché questo è quello che hai fatto tu!” Disse Joker e gli diede un altro ceffone più forte. Andy rimase in silenzio. “Allora, non parli più?!”
“Se ho fatto qualcosa che ti ha offeso, mi dispiace, non era mia intenzione …” Mormorò Andy abbassando il capo, ma Joker gli diede un altro ceffone.
“Eppure mi hai fatto del male, anche se non era tua intenzione!” Andy era preoccupato, la donna sembrava fuori controllo, non sapeva di cosa stesse parlando.
“Ascoltami, possiamo trovare una …” Andy non finì la frase che gli arrivò un altro ceffone, questa volta più forte. Decise che forse era meglio rimanere in silenzio.
“Non parli più?!” Joker prese i capelli di Andy e li accarezzò, poi la presa divenne violenta e gli spinse il capo all’indietro. “Non vuoi più parlare con me?! Avanti, cerca di convincermi!!” La donna si mise davanti ad Andy e cominciò a schiaffeggiarlo, sempre più forte e vedendo che Andy non reagiva, si infuriò ancora di più.
Joker prese Andy per la gola e cominciò a stringere. L’aria cominciava a mancare, Andy annaspava, faceva fatica a respirare, cercava di muoversi, ma aveva tutto il corpo di Joker seduto sopra di lui. Divenne paonazzo in volto, l'aria mancava, aprì la bocca cercando aria, si sentiva sempre meno cosciente, la presa di Joker non si allentava, stava per cedere, non riusciva più a respirare e non aveva più fiato, quando la presa sulla sua gola cedette. Andy cominciò a tossire e a cercare di respirare aria il più possibile, il cuore era a mille e l'adrenalina scorreva nel suo corpo. Era agitato e spaventato. Joker continuava a parlare, a dire che questo era solo l'inizio di quello che gli avrebbe fatto e che doveva prepararsi a soffrire molto. Rise di lui, lo schiaffeggiò e rise ancora. Andy cercava di respirare e di calmarsi, il cuore sembrava gli scoppiasse in petto, il collo era indolenzito. Sentì che era vicino: “Sai cosa ti farò adesso?” Silenzio. “Adesso ti inietterò una medicina speciale e vedrai che sarai più gentile … diventerai più malleabile … ci divertiremo …”
“Aspetta … no aspetta!”
“Ti si è sciolta la lingua?!” Gridò Joker sorpresa.
“Non voglio che mi inietti nulla, per favore! Aspetta!” Andy si stava agitando, aveva toccato un punto sensibile.
“Ah … ho trovato il punto debole … Vedrai che alla fine andremo d’accordo …” Sussurrò Joker avvicinandosi all’orecchio, prese il braccio di Andy e gli iniettò il contenuto della siringa che aveva preparato.
“No! No! … aspetta … no … no …” Le grida di Andy erano diventate un mormorio e poi un lamento, finchè non svenne. Joker tolse la benda ad Andy, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. “Ricorda questo, caro tenente, ricordati di questo …” Disse ridendo Joker e tornò di sopra in casa.
Dopo qualche ora, Andy riprese conoscenza, aveva la vista offuscata, era stanco, rallentato, aveva la gola secca e aveva una gran sete. Si guardò intorno, cercò di ricordare, ma faceva fatica a ragionare, a rimanere lucido. Sentì dei passi, vide un’ombra avvicinarsi.
“Allora perché non mi dici che mi ami?” Sentì una voce sinuosa dietro sè. Girò la testa, lentamente, non riusciva a connettere una frase, deglutì a fatica, cosa stava succedendo? Joker lo abbracciò. Era drogato, stordito e quella donna poteva fare di lui tutto quello che voleva. Si sedette su Andy a cavalcioni e gli tirò su la testa per i capelli. Andy non oppose resistenza, aveva gli occhi impallati, farfugliava cose senza senso, era chiaramente confuso, non riusciva realizzare quanto stesse accadendo. Vedeva Joker offuscato, come un incubo, sembrava ridesse di lui, non riusciva a capire cosa stesse dicendo, c’era solo un viso, un ghigno sfumato.
“Dimmi che mi ami, che mi desideri!” Disse alzandogli la maglietta e palpeggiandolo.
Lo baciò, ma Andy era stordito, non rispondeva a nessun stimolo. Gli diede un paio di ceffoni, ma sembrava non facessero alcun effetto. Lo abbracciò “Voglio che tu sia mio, per sempre!”
Intanto erano scesi nel seminterrato Barman e Robin e quando videro che Joker era seduta su Andy, rimasero perplessi, non capivano questo atteggiamento. Quando Joker li sentì arrivare, si alzò scocciata “Siete già tornati?”
“Ci avevi detto di tornare tra due ore e eccoci qui.”
“Ok, ok. Vado a prendere qualcosa da mangiare, ci vediamo tra poco.” Detto ciò uscì.
Batman e Robin si sedettero e rimasero a guardare Andy che aveva la testa che ciondolava farfugliando frasi sconnesse. Quando Joker tornò, portò cibo e bevande, disse loro di fare i turni per controllare Andy, di bendarlo e di non dargli nulla da bere o da mangiare, perché gli avrebbe fatto male. Joker se ne andò e Batman e Robin finirono di mangiare, dimenticandosi di bendare Andy.
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Quando Andy riprese conoscenza, doveva essere notte fonda: non c’erano rumori.
Aveva una gran sete e si sentiva stanco, era affamato e stanco. Sentiva russare, dovevano essere i suoi carcerieri: Batman e Robin dormivano l’uno vicino all’altro.
“Ehi …Ehi Batman!” Disse sottovoce Andy per non fare troppo rumore. “Batman!”
L’uomo si scrollò, si mosse e si avvicinò ad Andy. “Che vuoi?”
“Ho sete… tanta sete …”
Intanto si era svegliato anche Robin. “Cosa stai facendo?”
Batman era andato a prendere una bottiglietta. “Se gli dai da bere Joker si arrabbierà, lo sai!” Disse Robin. Batman si era fermato, incerto sul da farsi.
“Non diremo niente a Joker.” Disse sottovoce Andy “Per favore. Ho molta sete ...”
Batman prese la bottiglietta e vide che era avanzato mezzo burrito. Fece un cenno ad Andy, se gli andava di mangiare. Andy rispose di sì, aveva molta fame e andava bene mangiare anche gli avanzi di uno sconosciuto. Batman gli diede da bere e gli fece mangiare il burrito che era rimasto. Andy mangiò di gusto, doveva recuperare le forze e cercare di riprendere lucidità “Grazie, adesso sto molto meglio.” Disse Andy. “Grazie, era molto buono.”
I due annuirono, sembravano contenti di avergli dato da mangiare e da bere. “Però non dirai nulla a Joker, vero?” Disse Robin.
“Certo amici, rimarrà una cosa tra noi.” Disse Andy. Silenzio. “Però c’è una cosa che mi dovete spiegare.”
“Quale?” Chiese Batman sorpreso.
“Perché Batman e Robin prendono ordini da Joker?” Disse Andy ammiccando. I due lo guardarono perplessi e Batman si grattò sopra la maschera.
“Perché ci paga?” Disse Robin candidamente.
“Ma io posso darvi molti più soldi … e inoltre … “Andy si guardò intorno, con fare sospetto. Batman e Robin si avvicinarono, per sentire meglio. “Non vi darei mai degli ordini.” fece l’occhiolino. Rimasero in silenzio.
“Più soldi quanti?” Chiese Batman.
“L’anello che ho indosso vale almeno 400 dollari …” Disse Andy mostrando il suo anello di sobrietà. “Inoltre ho degli altri soldi, li ho nascosti. Se volete vi porto dove li ho messi, così potete prenderli. Sarete a posto per un po’ di tempo e non dovrete lavorare per nessuno e nessuno vi darà ordini.”
“Questa sì che è una bella idea! Joker ci dà pochi soldi e non mi piace come ci comanda!” Disse Robin esultando.
“SSSStttttt… non gridare!” Disse Batman “Se ci sente viene fuori un casino!”
“Ragazzi, sentite, rimane tra noi, dobbiamo solo trovare il momento giusto.” Propose Andy ammiccando.
“Sì hai ragione.” Disse Batman, si avvicinò ad Andy e prese il suo anello di sobrietà e lo indossò.
“Allora … come mi sta?” Chiese Batman mostrando l’anello di Andy al dito.
“Stai benissimo amico, ti sta alla grande!” Disse Andy a denti stretti, guardando il suo anello. Per lui aveva un significato molto importante, più del suo valore commerciale. Andy ci era legato, lo aveva ricevuto da Paul dopo 10 anni di sobrietà. Non valeva 400 dollari, ma per lui il valore era inestimabile: rappresentava un traguardo importante.
“Sono elegante, vero?” Chiese Batman facendo vedere l’anello a Robin.
“Sentite … Però dovete trovarmi qualcosa da indossare e una macchina … così insieme andremo a prendere i soldi, che ne dite?” Propose Andy.
I due lo guardarono perplessi. “Ci puoi scusare un momento?” Chiese Batman e fece cenno a Robin di allontanarsi e parlare. Si allontanarono da Andy, che scosse la testa e parlottarono per un po’. Andy sperava di averli convinti, almeno avrebbe avuto una possibilità di fuggire.
Dopo qualche minuto, Batman e Robin si avvicinarono e Batman disse: “Allora facciamo così, noi domani procuriamo i vestiti e la macchina e quando Joker andrà via, andremo via anche noi e tu ci porterai dove hai i soldi. Ma niente scherzi, perché noi due siamo molto pericolosi.” Disse Batman in tono minaccioso, ma poco convinto.
“Certo amici, niente scherzi. Ho capito che voi siete due tipi tosti e non tenterei mai di fregarvi. Domani vi porterò dai soldi.” Disse Andy annuendo.
“Bene, allora siamo d’accordo.” Disse Batman e fece un cenno a Robin che annuì e uscì.
“Dove sta andando Robin?” Chiese Andy.
“Deve andare a procurare i vestiti e la macchina … tu stai tranquillo e vedrai che faremo un bell’accordo.”
“Va bene. Senti Batman … posso chiederti ancora un poco di acqua … quella roba che mi ha iniettato mi ha fatto venire una gran sete ...”
Batman gli diede dell’altra acqua.
“Grazie. Senti tu sai cosa mi ha iniettato?!”
“E’ qualcosa per farti stare tranquillo, niente di male …”
“Ok.” Disse Andy e capì che Batman era un sempliciotto, credeva a tutto quello che gli si diceva. Doveva sfruttare questa occasione per fuggire.
Continua …209Please respect copyright.PENANA52ZSNruVjv