Cap.8 Morales
205Please respect copyright.PENANAyOdrgobTsm
“Capitano, ho fatto richiesta al capitano Fritzparick del distretto di Hyde, per avere il cadavere, lo porteranno da Morales, vado a controllare che tutto si svolga correttamente.” Disse Provenza e si allontanò. Intanto Skyes si era avvicinata al capitano Raydor, le aveva chiesto se poteva accompagnarla in Centrale. Sharon era sconvolta da quanto avevano appena visto e non era in grado di guidare, aveva lo sguardo perso e respirava a fatica.
“Il tenente Provenza le ha chiesto di riportarmi alla Centrale, vero?” Chiese Sharon, ma conosceva già la risposta e sapeva che non era in grado di guidare, era ancora sotto shock da quanto aveva visto. Stava realizzando la cruda realtà ed era sempre più spaventata e angosciata.
“Sì capitano. Credo che il tenente abbia ragione, non può guidare. Venga, l’accompagno.” Disse Emy.
“Grazie.” Disse sottovoce il capitano.
/
“Cosa succede stasera?” Chiese l’agente Jamson con il caffè in mano, del turno di notte del distretto di Hyde.
“C’è stato un Rave Party … non ti dico il delirio … Ah … ecco che tornano i ragazzi di pattuglia, ne hanno trovato un altro.” Disse l’agente Mary Preston.
“Ciao Mary, ne abbiamo preso un altro ubriaco, stanotte è veramente una roba da pazzi! Sono tutti in giro come degli esauriti, ubriachi fradici, dovevano farlo proprio qui ad Hyde questo Rave? Questo deve essere anche strafatto …guarda che braccio.” Disse l’agente mostrando il braccio di Andy che aveva varie punture. “E’ andato di testa, straparla, vediamo di metterlo in una cella di sicurezza e quando si riprende magari potremmo parlargli.”
“Possiamo provare a vedere se riusciamo a prendergli le impronte digitali?!” Chiese Jamson.
A questo punto Flynn si agitò: “Le impronte? Volete capirlo?! Sono il tenente Flynn della Crimini Maggiori, dovete ascoltarmi, dovete credere a quello che ho da dirvi! Sono stato rapito, avvisate il tenente Provenza!”
“Questo continua a straparlare, mettiamolo dentro, insieme agli altri! Accidenti! Puzza da fare schifo ed è sicuramente strafatto!” Presero Flynn insieme ad altri due poliziotti: “Forza bello Vieni qui e stai tranquillo, nessuno ti farà del male. Domani mattina vedrai le cose andranno decisamente meglio.” Quando Flynn capì che avrebbe passato la notte in prigione cercò di opporsi: “No aspettate, non potete mettermi in prigione! No, aspettate un attimo, aspettate! Nooooo!”
Lo portarono di peso e senza troppa cortesia, in una grande cella dove c’erano parecchie persone, alcuni erano strafatti, altri dormivano sdraiati a terra, oppure erano svenuti, altri ancora parlavano tra loro. La cella di sicurezza era piena e ci buttarono dentro anche Flynn. Quando entrò, scosse la testa “Non è possibile, questo è un vero incubo!” Disse tra sé.
Si avvicinò alle sbarre e chiamò la guardia, che ovviamente non c’era.
“Certo che c’è chi sta messo peggio di noi … guarda questo qui: in boxer e maglietta! Ma tu sei strafatto amico!” Disse uno degli ospiti della cella di sicurezza. Flynn fece finta di non aver sentito e continuò a chiamare le guardie.
“Senti amico, stai tranquillo, tanto per stanotte stiamo tutti qui!” Intervenne un altro.
“Non ti ho mai visto, ma tu eri al rave?!” Chiese un uomo che si avvicinò a Flynn e lo toccò alla spalla.
“Lasciami stare e non mi toccare, ho già i fatti miei …” Disse Flynn in malo modo, togliendo la mano dalla sua spalla.
“Che modi! Scusa … ma se non te ne fossi accorto …siamo tutti nella stessa merda …ahahahaha …” Scoppiarono tutti a ridere sguaiatamente, alcuni ridevano perché erano strafatti.
Flynn riprese a chiamare la guardia, finchè un altro uomo gli si avvicinò e gli disse: “Perché non la smetti di fare tutto questo rumore, stai dando fastidio amico …”
“Non sono tuo amico e vedi di lasciarmi in pace …” Disse Flynn senza degnarlo di attenzione.
“Abbiamo un vero signore insieme a noi, scusa, se ti stiamo disturbando, ma come vedi sei in gabbia anche tu!” Disse l’uomo che era visibilmente alterato e toccò ancora Flynn sulla spalla.
“Lasciami in pace, ok!?” Gridò Flynn, adesso aveva esaurito la pazienza.
“Se no cosa fai? Chiami le guardie?!” Scoppiarono tutti a ridere come degli idioti, Flynn era diventato rosso di rabbia, tutta quella situazione lo stava innervosendo, faceva fatica a contenersi.
Finchè un altro ragazzo gli barcollò addosso e lui lo scansò e il ragazzo cadde a terra, lamentandosi, Flynn si rese conto che era circondato da persone strafatte e stravolte dalla musica e dal bere. Cercò di prendere fiato e di tranquillizzarsi, quando un uomo gli andò addosso e lo fece cadere per terra.
“Fai attenzione, coglione! Non mi hai visto?!” Disse alterandosi e alzando la voce.
“E tu chi cazzo sei?!” Disse l’uomo arrabbiato e cercò di colpirlo, Flynn lo schivò e lo spinse lontano da sé, intanto un altro ragazzo, amico dell’uomo si era scagliato contro Flynn gridando: “Non lo tocchi il mio amico, lascialo andare, lascialo!” Flynn non fece in tempo a scansarsi che gli arrivò un pugno in faccia, non era forte, ma adesso era veramente troppo, si girò e si scagliò contro il ragazzo prendendolo a pugni. Il ragazzo cadde a terra e Flynn gli fu addosso come una furia, altre persone si misero in mezzo e scoppiò un parapiglia, volavano pugni e calci da tutte le parti, alcuni gridavano, altri ridevano, altri ancora incitavano la lotta. Finchè non arrivarono le guardie, che entrarono e con i manganelli cominciarono a colpire da tutte le parti e a portare fuori di peso le persone e a portarle in cella di isolamento. Flynn era finito per terra, si era preso qualche calcio e perdeva sangue dal naso, lo presero e lo ammanettarono come tutti gli altri e senza troppa gentilezza lo portarono in cella di sicurezza e lo chiusero dentro.
/
“Hanno portato un cadavere sul suo tavolo dott. Morales, ci sono buone possibilità che sia di … Andy.” Disse Provenza con il volto scuro.
“Perché dice così tenente?” Chiese Morales.
“Perché hanno trovato l’anello di sobrietà di Andy. E anche questo.” Provenza mostrò il distintivo di Andy mezzo bruciacchiato e rovinato dalle fiamme. “Il capitano ha riconosciuto le scarpe, ha detto che le aveva regalate ad Andy.”
“Prima di esprimermi, devo fare tutti gli esami del caso.” Disse Morales.
“Spero che possa confermare che non sia Andy, ma al momento, non abbiamo nulla che dica il contrario.”
“Richiederò le impronte dentali del tenente, a parte le gambe e i piedi, del resto non è rimasto molto.” Disse Morales dando un’occhiata veloce al corpo che era sul suo tavolo.
“I vigili del fuoco dicono che probabilmente è stata usata della benzina. “Silenzio. “Dottore, volevo chiederle di non far vedere questo cadavere al capitano, finchè … non avremo l’assoluta certezza che …ha capito ... “Disse Provenza.
“Sa benissimo che …” Obiettò Morales.
“Per favore. Non è un bello spettacolo.” Disse Provenza con voce provata dall’emozione, era già difficile per lui, nonostante la sua esperienza, sapere che il cadavere bruciato poteva essere del suo amico. “Qualsiasi informazione o novità abbia, la prego di chiamare solo me e nessuno altro. Lo chiedo come un favore personale.” Disse Provenza fissando Morales negli occhi. Morales capì i sentimenti dell’uomo e anche il motivo della richiesta e anche se doveva infrangere le regole, lo avrebbe assecondato. “Certo tenente Provenza, ci conti.” Rispose Morales senza esitazione.
Mentre i due uomini stavano terminando di parlare, si portarono fuori dalla stanza delle autopsie e rimasero a parlare in sala d’attesa. Quando arrivò il capitano Raydor, appena vide il dottor Morales gli andò incontro: “Dov’è?! Lo voglio vedere!”
“Capitano Raydor …” Disse Provenza avvicinandosi e sfiorandole il braccio, ma la lasciò andare.
“Capitano Raydor, finchè non avrò esaminato il cadavere non posso confermare nulla.” Disse il dottor Morales mettendosi davanti alla porta del laboratorio.
“E’ un ordine dottor Morales! Mi faccia passare!” Disse il capitano in modalità Darth Raydor. Si mise davanti al dottor Morales.
“Per ora non può entrare capitano. Deve aspettare i risultati. Le ricordo che non prendo ordini da nessuno, dipendo dalla contea.” Disse Morales con calma, allontanandola dalla porta.
“Voglio solo vederlo … la prego…” Disse Sharon, tutta la sua sicurezza e forza era svanita, aveva la voce spezzata dall’emozione. Cercò di fare qualche passo verso la porta del laboratorio, ma il dottore Morales non si spostò di un centimetro.
“Appena saprò qualcosa di più, le farò sapere. Mi lasci fare il mio lavoro.” Disse Morales.
“La prego dottore …” Mormorò Sharon “La prego …” Mormorò, sembrava piccola e indifesa. Provenza si avvicinò al capitano, le prese il braccio e l’accompagnò fuori, la fece sedere sulle sedie che c’erano nella sala d’attesa. “Venga capitano, lasciamo fare al dottore il suo lavoro.” Sharon si fece portare via, era come un automa, non sapeva più cosa pensare o forse non ci voleva pensare. Provenza le chiese di rispettare le richieste di Morales, le disse di essere fiduciosa. Sharon aveva lo sguardo perso, le era caduto tutto il mondo addosso e non riusciva a reagire, appena ci provava, perdeva subito tutta la forza e la lucidità.
“L’anello … e le scarpe … sono di Andy, ne sono sicura …” Mormorò Sharon, si portò le mani sul viso, stava per crollare.
“Capitano, sa benissimo quanto me, che finchè non ci saranno conferme …. “Provenza si bloccò, stava forse cercando di convincere più sè stesso che il capitano “Adesso torniamo in ufficio, la faccio accompagnare a casa da Julio e se ci saranno novità la chiamerò.” Disse Provenza e tornarono entrambi in ufficio. Provenza portò il capitano nell’ ufficio e la fece sedere sul divano, era provata, non aveva detto una parola lungo tutto il tragitto di ritorno. “Julio chiama Rusty e digli di venire subito qui. Mike puoi prendere dell’acqua al capitano? Grazie.”
“Tenente Provenza … non può …” Mormorò Sharon, aveva le lacrime agli occhi, aveva paura di aver perso per sempre Andy. Quello che era un sospetto, un’ipotesi, adesso stava diventando una certezza, le prove dicevano che sul tavolo di Morales c’era il cadavere di Andy.
“Dobbiamo aspettare … coraggio capitano, coraggio.” Disse Provenza, ma sapeva che purtroppo c’erano poche possibilità di errore.
Sharon guardò Provenza fisso negli occhi, cercando una risposta, anche il tenente Provenza aveva paura di scoprire la verità, tutto portava ad una sola risposta: quel cadavere doveva essere di Andy.
“Adesso aspettiamo Rusty e poi va casa.” Disse Provenza.
“Non intendo muovermi da qui!” Disse Sharon risoluta, asciugandosi le lacrime “Voglio sapere la risposta del dottor Morales. Non ci provi tenente, non ci provi … devo sapere … devo sapere …” Sharon si alzò dal divano e fissò il tenente Provenza. “Non ci provi tenente, come posso tornare a casa? Devo sapere se è Andy, lo devo sapere!” La voce di Sharon si spezzò tra le lacrime. Provenza si alzò e l’abbracciò, cercando di consolarla, sapeva che questa era una prova dura per tutti. Quel poco di fiducia che aveva, l’aveva persa vedendo la donna crollare davanti ai suoi occhi, era certa che fosse Andy e che fosse morto. Dopo qualche minuto, Sharon cercò di ricomporsi, si scusò con Provenza e disse: “Dobbiamo sapere cosa è successo, chi ha fatto questo a Andy …” Disse tra le lacrime Sharon.
“Scopriremo chi gli ha fatto questo, lo scopriremo capitano.” Disse Provenza abbracciandola ancora più stretta a sé.
Il capitano Raydor rimase in ufficio aspettando la conferma del dottor Morales, erano passate diverse ore e non c’era stato alcun aggiornamento. Provenza era andato da Morales varie volte, ma il dottore aveva detto che aveva bisogno di tempo, l’esame di comparazione richiedeva tempo e precisione, dovevano ancora aspettare.
205Please respect copyright.PENANAUhuzx1ZWKc
205Please respect copyright.PENANAnZcPic2Vuj
Continua …
205Please respect copyright.PENANAoXaA6Okkag