Cap.44 Torniamo a casa
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Il capitano Raydor aveva il permesso di portare a casa Andy e di tenerlo sotto custodia. Rusty sarebbe andato a vivere per il tempo necessario dal tenente Provenza, per maggiore sicurezza. Andy era contento di tornare a casa, anche se di quella casa, ricordava poco e niente.
Sharon cercò di metterlo a suo agio, di lasciare ad Andy l’iniziativa. Si era messo a cucinare e si muoveva in cucina, come se conoscesse ogni singolo angolo e ogni utensile. Andy aveva cucinato per Sharon, gli spaghetti alla salsa dei Flynn. Si ricordava che sapeva cucinare, ma che lo avesse fatto per Sharon, questo no, non lo ricordava.
Parlarono ancora dei giorni trascorsi insieme, come dei fuggitivi e di come si erano avvicinati. Andy chiese a Sharon se poteva raccontare altre cose su di lui, di come si erano conosciuti, di come si erano messi insieme. Sharon gli aveva risposto come Provenza, toccava a lui ricordare ogni cosa, ci sarebbe voluto del tempo, ma doveva ricordarsi ogni cosa liberamente, con calma.
Andy sospirò guardando le luci della città, voleva bere una birra e fumare una sigaretta, ma sapeva che non doveva bere e che non fumava, anzi, da quanto diceva Sharon era un salutista. Se le cose non fossero cambiate, avrebbero dovuto fare i conti, con una nuova realtà e capire come affrontarla. Il timore di non ricordare più nulla, stava diventando una certezza e prima o poi avrebbe dovuto farci i conti.
Sharon aveva ripreso il lavoro, solo per mezza giornata e quel giorno era rientrata più tardi del solito, avevano concluso un caso e voleva chiudere tutti i verbali e gli interrogatori. Anche se aveva ripreso il lavoro, sentiva che le cose con Andy potevano cambiare. Stavano parlando molto di loro, andavano d’accordo, ma il fatto che ci fosse del vuoto nella mente di Andy, la spaventava, perché poteva decidere di andare a vivere da solo e di cominciare una nuova vita e non avrebbe potuto impedirlo.
Quando rientrarono, era tardi. Andy entrò in casa e commentò la giornata al lavoro, Sharon entrò e non si accorse che qualcuno l’aveva seguita sul ballatoio, quando chiuse la porta, le sembrò di vedere un’ombra. Sentì un rumore sordo, disse ad Andy che le sembrava di aver visto un uomo dietro di lei e che era meglio chiamare i rinforzi. Non fece in tempo a finire la frase che una raffica di proiettili si infranse sulla porta blindata, che tremò, ma riuscì a contenere i colpi.
Sharon corse insieme ad Andy dietro il divano, lo spostarono e lo usarono per difendersi.
Andy prese il cellulare per chiamare rinforzi, dovevano fare in fretta. Sentirono dei colpi di un fucile a pompa, che stava colpendo la serratura, non avrebbe retto per altri colpi a fuoco.
Andy disse a Sharon, che comunque andassero le cose, gli era grato per tutto quello che aveva fatto per lui. Una raffica di colpi distrusse la serratura e la porta si spalancò tremando sotto i colpi del fucile a pompa. Una pioggia di pallottole colpì il divano, avrebbero resistito per poco tempo. Tentarono di sparare per proteggersi, ma un’altra raffica di colpi prese ancora il divano finendo quasi di distruggerlo del tutto. Dovevano trovare un altro riparo, perché presto non sarebbe più servito, era quasi completamente distrutto. Andy gridò a Sharon di spostarsi verso la camera e di chiudersi in bagno. Sharon rispose che non ci pensava a lasciarlo da solo, sarebbero rimasti insieme. Andy sorrise, decisero di sparare insieme e di coprire la loro ritirata verso la camera. Spararono e indietreggiarono verso la camera, entrarono e cercarono di spingere il cassettone contro la porta, per prendere tempo. Erano ancora tutti e due interi, dovevano aspettare i soccorsi. Andy provò ancora a chiamare Provenza e a gridargli di fare in fretta.
Una serie di proiettili colpirono la porta e il cassettone, la porta fu distrutta in varie parti, la raffica e la violenza dei colpi erano incessanti.
“Dobbiamo resistere!” Gridò Andy, guardando Sharon e sapendo che erano nei guai per causa sua.
Sharon controllò il caricatore, non aveva più molti proiettili, se i soccorsi non fossero arrivati in tempo, non sarebbero riusciti a salvarsi. Temeva per la sua vita e per quella di Andy, adesso che era riuscita a trovarlo, non voleva morire nel suo appartamento.
“Ce la faremo!” Gridò Andy con assoluta certezza, sapeva che Provenza e il resto della squadra non li avrebbero abbandonati. Risposero ancora al fuoco, ormai erano rimasti pochi colpi, quando la pioggia di pallottole si interruppe. Si guardarono, c’era un silenzio irreale, intorno a loro, tutte le suppellettili erano distrutte, la stanza semi distrutta: era un miracolo se erano ancora vivi.
Udirono dei rumori e poi sentirono Provenza gridare: “Andy! Sharon! State bene?!” La voce tradiva la preoccupazione del vecchio tenente. Si alzarono: erano salvi! La squadra li aveva soccorsi in tempo! Aprirono la porta felici e sorridenti, videro il volto di Provenza quasi incredulo di vederli tutti interi. Andy sorrise e abbracciò Sharon, avevano solo qualche graffio dovuto alle schegge, di tutto quello che era stato colpito dalle raffiche di colpi.
L’appartamento di Sharon era distrutto ed era la scena del crimine, o almeno quello che ne era rimasto. Dopo i primi saluti di felicità per averli trovati interi, Provenza cominciò a dare ordini alla squadra per fare i rilievi. Disse ad Andy e a Sharon di farsi controllare, anche se avevano solo qualche graffio, le ambulanze erano arrivate ed erano davanti al palazzo. Andy propose a Sharon di andare a casa sua e di aspettare lì, l’evolversi degli eventi.
Sharon rimase sorpresa dalla proposta di Andy, quindi si ricordava di una casa sua. Andy sorrise, era quello, il sorriso del suo Andy. Sharon pensò che forse l’esperienza traumatica poteva aver risvegliato la memoria di Andy, in ogni caso era felice perché erano tutti e due salvi e perché forse, stava cambiando qualcosa.
Dopo che i paramedici avevano controllato entrambi, andarono a casa di Andy, era stremati e tutta l’adrenalina e la tensione, caddero su di loro come dei macigni. Stremati arrivarono a casa, scortati da Julio e da un’auto dell’FBI, che preferiva tenerli d’occhio. Il commando d’attacco era stato arrestato all’uscita del condominio di Sharon, per un poco sarebbero stati al sicuro.
Entrarono in casa, Andy si sentiva a proprio agio. Disse a Sharon di accomodarsi, avrebbe preso un cambio di vestiti per entrambi.
“Che ne dici di fare un bagno?”
“Dico che ne ho bisogno.” Sharon aveva il volto stanco.
“Intendevo … di fare un bagno insieme …” Propose Andy sorridendo sornione.
“Cosa hai in mente tenente?” Chiese Sharon avvicinandosi e guardandolo negli occhi, perché una luce nuova brillava nei suoi occhi. Andy la prese per mano e la condusse in bagno, fece scorrere l’acqua calda, prese il bagnoschiuma al gelsomino e ne versò un bel po’. Si avvicinò a Sharon e cominciò a toglierle i vestiti e lei fece lo stesso, chiuse l’acqua e invitò Sharon ad entrare nella vasca. Sharon entrò e lui la seguì, sedendosi dietro di lei. Prese la spugna e la intrise di acqua e bagnoschiuma e tamponò leggermente le spalle e la nuca di Sharon, che cominciò a gemere di piacere. Le baciò le spalle e salì fino al collo. Un fremito le corse lungo tutto il corpo, inclinò la testa all’indietro e si appoggiò alla spalla di Andy, che continuava a tamponare il corpo di Sharon con la spugna.
Andy si girò e sottovoce sussurrò all’orecchio: “Sono felice che questa giornata sia terminata e che siamo entrambi qui, insieme. Ho avuto paura di perderti, perché ti amo da impazzire, Sharon Raydor. Ricordo ogni cosa, Sharon. Ma più di ogni cosa ricordo, che avevo il terrore di perderti. Ti amo e voglio invecchiare con te. So che ti ho fatto disperare, piangere e mi dispiace per quello che ti ho fatto passare. Ho compiuto gesti poco onorevoli e farò ammenda per tutto questo, ma più di tutto, spero che tu mi possa volere ancora, perché ti amo.”
Mentre ascoltava il mormorio di quelle parole, due lacrime furtive scesero dagli occhi di Sharon. Non credeva alle proprie orecchie, Andy si ricordava di loro due, era tornato, il suo Andy!
Sharon si scostò, si girò e prese il viso a coppa tra le mani, sorrise e lo baciò.
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Il tenente Flynn aveva riportato all’FBI le ultime parole che il boss Matrano aveva pronunciato in punto di morte. Adesso erano sicuri del coinvolgimento nel caso a cui stavano lavorando da anni. Andy completò il quadro, che l’FBI si era già fatta e scattarono le manette per altri fiancheggiatori ed esponenti di alcune famiglie malavitose. Il gruppo di fuoco, che aveva aggredito il capitano Raydor e il tenente Flynn, era stato arrestato e collegato al caso a cui l’FBI stava lavorando. Avevano quasi chiuso tutto il cerchio, le parole del tenente Flynn erano di conferma a quanto già avevano in mano. Dopo aver fatto la sua dichiarazione, tornò alla Crimini Maggiori, felice di aver ritrovato la sua vita.
La squadra stava lavorando ad un paio di casi, Provenza era dal capitano Raydor, per aggiornarla su altri riscontri scoperti dalle indagini. Quando il capitano lo vide dall’ufficio, sorrise felice, il suo tenente preferito era rientrato operativo! Al termine della giornata, il capitano Raydor lasciò andare la squadra e insieme al tenente Flynn si avviò verso gli ascensori.
“Capitano, domani avrei bisogno di una giornata libera, ci sono un paio di cose che devo fare, prima di poter considerare conclusa questa vicenda.”
“Posso aiutarla in qualche modo tenente?”
“Se mi potessi accompagnare, te ne sarei grato. Domani mattina vorrei andare al Metropolitan Detention Center di Los Angeles, dove sta scontando una breve pena la fidanzata del sig. Matrano. Vorrei riferirle le ultime parole del sig. Matrano, erano per lei. Al ritorno vorrei passare al diner, sai … quello … che ho rapinato.” Andy abbassò lo sguardo “Vorrei scusarmi e ripagare il danno.”
“La macchina è nel nostro deposito prove e farò in modo che venga rilasciata al più presto, sarà questione di giorni.”
“Grazie. Grazie per avermi supportato.”
“Vorrei poter dire che è stato un piacere, ma questa volta mi hai fatto morire tenente.”
“Saprò farmi perdonare.”
“Direi, che dovrai metterti d’impegno per farti perdonare.”
Andy si girò, l’abbracciò e la baciò con passione. Rimasero a baciarsi, finchè non dovettero prender fiato. “Questo era solo un acconto …” Disse Andy sorridendo “Ti amo Sharon.”
“Anch’io ti amo tanto.”
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FINE
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