CI CREDI
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Cap. 11
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Quella mattina l’avvocato Baker si presentò presto nell’ufficio del capitano Raydor.
Sapeva che al capitano Raydor era stato affidato il compito di trovare la talpa, che continuava a dare all’avvocato Goldman ogni tipo di informazione sulla squadra della Crimini Maggiori. Entrambi discussero di come stavano procedendo le indagini e di come Gavin intendeva procedere per la difesa del capo Johnson.
Dopo un paio di ore di lavoro, fecero una pausa. Sharon non era stata un momento seduta comoda sulla sedia, tanto che Gavin le aveva chiesto se avesse delle puntine che la facevano alzare continuamente. Lei sorrise, ma il sorriso era triste, Gavin intuì che l’amica aveva un’aria stanca, quando ad un tratto, divenne pallida e si scusò per andare in bagno. Vomitò ancora, dopo averlo fatto il mattino presto a casa. Rientrò in ufficio con un’aria ancora più stravolta, tanto che Gavin non riuscì più a trattenersi dal chiederle cosa stesse accadendo.
“Hai un’aria sconvolta Sharon, non stai bene.”
“Sono solo un po’ ...” La voce si spezzò, mise una mano vicino alla bocca per trattenersi dal piangere “Sono in un bel guaio …”
Gavin si avvicinò e l’abbracciò “Stai tranquilla tesoro. Tranquilla, ci sono io.” Disse Gavin con tenerezza.
Sharon raccontò che aveva scoperto di essere incinta e aveva avuto la conferma con le analisi del sangue. Il dottore aveva detto che la gravidanza si prospettava difficoltosa per lei e per il bambino. Si sentiva in colpa, perché non voleva questo bambino, non lo voleva ora. Era confusa, non sapeva cosa volesse, però un bambino era l’ultimo dei suoi pensieri.
Per la prima volta, Gavin vide Sharon, vulnerabile e spaventata. Lei era sempre battagliera, forte e non aveva paura ad affrontare le difficoltà. Il matrimonio con Jack e la separazione, avevano reso Sharon più forte e indipendente. Aveva impiegato parecchio tempo a realizzare che il legame con Jack era finito e aveva deciso di chiudere quella pagina della sua vita, con la richiesta del divorzio, anche se significava aver fallito, come le ripeteva sempre suo padre.
Gavin cercò di consolare Sharon, aveva bisogno di sfogarsi, di parlare, di tirare fuori tutte le insicurezze e le paure. La tranquillizzò, le disse che le sarebbe stato vicino, l’avrebbe aiutata con tutto quanto fosse stato necessario. Sharon accennò un mezzo sorriso, sapeva che Gavin, non l’avrebbe mai abbandonata.
“Grazie Gavin. Grazie per avermi ascoltato, sei un vero amico.”
“Ragazza mia, sono tuo amico per questo. Ti voglio bene Sharon.”
“Ti voglio bene anch’io Gavin.” Si abbracciarono, aveva bisogno di sentire un supporto, un amico che l’aiutasse ad affrontare suo padre, Andy e tutto il resto. Silenzio.
“Suppongo che il padre sia il bel tenente che frequenti, vero?” Silenzio. “Sharon.” Silenzio. “Avanti tesoro, vuoi forse dirmi che non è lui il padre del bambino?” Silenzio. “Bè, non ci credo. Aspetta … lui cosa ha detto?” Chiese Gavin con due occhi sbarrati.
“Gavin è complicato.” Disse Sharon abbassando lo sguardo.
“Non difenderlo. Cosa ha detto?” Gavin si stava arrabbiando.
“La nostra storia è finita. Ognuno riprenderà a vivere la propria vita. Quindi non c’è nulla da dire.”
“Allora se ho capito: tu rimani incinta del tenente Flynn e vi lasciate?” Silenzio.
“Promettimi che non dirai a nessuno che sono incinta.” Mormorò Sharon.
“Sharon …”
“Gavin promettilo!” Disse disperata.
“Sharon …”
“Gavin! Te lo chiedo come un favore personale, ti prego!” Adesso era un grido disperato.
“Va bene, va bene.” Silenzio. “In ogni caso il tenente Flynn si deve prendere le sue responsabilità.”
“Lascia che mi occupi del bambino, ce la farò da sola, come ho sempre fatto.”
“Ok, Sharon. Sappiamo tutti che sei una donna forte e indipendente, però farsi aiutare non è una debolezza, anzi. In questo momento sei più vulnerabile e hai bisogno di un sostegno, di un compagno.” Silenzio. “La vostra relazione è conclusa definitivamente, ne sei sicura? Sembravate così innamorati e mi dicevi che …”
“Non voglio avere nulla a che fare con lui. Ci siamo lasciati male, abbiamo litigato, Gavin … lascia perdere.” Disse Sharon con profonda tristezza. Silenzio.
“Flynn è un bastardo a lasciarti da sola in questo momento!”
“Gavin ti prego …” Mormorò Sharon.
“E’ una questione di correttezza, di maturità, di responsabilità. Non puoi fare finta di niente!”
“La nostra relazione è finita!” Adesso era stanca ed esasperata, non voleva dare più giustificazioni.
“Ok, la vostra relazione è terminata. Con il bambino, come la mettiamo?”
“Mi arrangerò da sola. Non voglio la sua pietà. So cavarmela da sola Gavin e ce la farò, come ho sempre fatto. Discorso chiuso.”
“E’ un codardo.” Disse secco.
“Gavin. Discorso chiuso.”
“E’ uno stronzo a lasciarti da sola.” Disse ancora più secco.
“Gavin per favore.”
“Va bene. Spero solo che non impiegherai altri dieci anni prima di lasciarlo in mutande, come io farò con il tuo ex marito bastardo. Credimi, Jack rimpiangerà di averti lasciata da sola e lo stesso farà Flynn.”
“Lascia stare Andy. Il discorso è chiuso, per favore …”
“Ai tuoi ordini, capitano.” Disse Gavin in tono accondiscendente, vedeva che Sharon si stava alterando e non aveva bisogno di una discussione.
Ripresero a lavorare, ma Gavin pensò e ripensò al tenente Flynn, non poteva passarla liscia, non poteva lasciare che le cose andassero in quel modo. Si ripropose prima di tutto di calmarsi e in secondo luogo di parlare con il tenente Flynn e di metterlo di fronte alle proprie responsabilità. Gavin sapeva che Sharon era maledettamente orgogliosa e indipendente, dipendere da un uomo le dava fastidio, ma con un figlio in arrivo, tutto sarebbe cambiato.
Quando finirono il lavoro, Gavin propose a Sharon di andare a mangiare insieme, era pallida e sapeva che aveva vomitato. Non voleva forzarla, però doveva sforzarsi di mangiare qualcosa, almeno per il bambino. Sharon si fece convincere, più che la fame, aveva voglia di cambiare ambiente e di pensare ad altro. Gavin propose un tardo pomeriggio di shopping, per rilassarsi e svagare la mente da tutti i pensieri e nel frattempo fare qualche acquisto per il bambino.
Mangiarono qualcosa insieme e alla fine Sharon si fece convincere a fare acquisti, aveva bisogno di distrarsi, anche se i suoi pensieri tornavano sempre ad Andy.
Gavin aveva notato che spesso Sharon era sopra pensiero, aveva la testa da un’altra parte.
Anche lui aveva in mente come affrontare Flynn e metterlo davanti alle proprie responsabilità. Era allibito dal comportamento di quell’uomo, non sembrava il tipo, però quando si viene messi alle strette, la maggior parte degli uomini, preferiscono svincolarsi. E pensare che a Gavin un tipo come Flynn piaceva: elegante, brillante, attraente … ma che fosse così stronzo da far soffrire la sua amica, ecco, questo proprio non l’accettava! Doveva calmarsi, lo sapeva, ma quando qualcuno faceva del male a Sharon, Gavin si sentiva in dovere di intervenire e darle il suo aiuto.
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Continua …
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