CI CREDI
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Cap.7
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“Sharon tesoro, stai bene?”
“Sì, grazie. Ho solo un po’ di mal di stomaco, ho mangiato qualcosa che non ho digerito.”
“Chiamo un dottore?”
“Sto bene, sto bene. Adesso mi metto un po’ tranquilla e vedrai che starò meglio.” Abbozzò un sorriso.
Andy l’avvolse tra le braccia e le baciò il capo, si misero sul divano e trascorsero una serata tranquilla, guardando la televisione. Sharon però non stava seguendo il film, stava pensando e ripensando a quel malore, a quella nausea che le aveva dato fastidio. Quel malore era diventato, qualcosa di doloroso e aveva vomitato tutta la cena. Erano già un po’ di mattine che si svegliava con quel senso di nausea, ma non ci aveva fatto caso, finchè un pensiero, un sospetto, un’idea le ronzava da giorni in testa e non riusciva a mandarlo via.
No, non poteva essere, non poteva capitare a lei, non poteva essere incinta! Era uno scherzo, aveva 48 anni, non era possibile, cioè, non è che non era possibile, ma era fortemente improbabile. Quante possibilità potevano esserci, che lei potesse rimane incinta di Andy? Ci credi? Dai, era uno scherzo! Sorrise tra sé e cacciò via quel pensiero. Dopo un po’ quel pensiero tornò e divenne un tormento, un’angoscia che non le permetteva di stare seduta tranquilla sul divano a guardare la televisione, come se niente fosse. Andy aveva notato il suo turbamento, non voleva starle addosso, aveva imparato che doveva darle il suo spazio.
“Stai bene, tesoro? Sei inquieta stasera.” Andy era preoccupato.
“Scusami, sono un po’ stanca, ho anche un po’ di mal di schiena, vorrei andare a riposare, se non ti dispiace.”
“Nessuno problema, tanto il film non è un gran che.” Andy si alzò dal divano e le porse la mano. Sharon sorrise, apprezzava la dolcezza di Andy e quel suo modo di adattarsi a tutto. Andarono a dormire e riposò tra le braccia di Andy e il mattino dopo si svegliò riposata e contenta, non aveva alcuna nausea, forse la sua immaginazione le aveva giocato un brutto scherzo.
Si prepararono e andarono insieme in Centrale, lei al FID e lui alla Crimini Maggiori, si erano ripromessi di rivedersi la sera, dopo il lavoro. La loro relazione non era ufficiale, ma tutti sapevano o almeno sospettavano che tra i due ci fosse più di una semplice relazione professionale.
Quella mattina, quando Sharon arrivò al FID, trovò il capo Pope e il capo Taylor nel suo ufficio e si chiese cosa volessero da lei.
Il capo Pope e il capo Taylor, le chiesero di indagare sulla talpa che c’era alla Crimini Maggiori e di collaborare con l’avvocato Baker, che difendeva il capo Johnson. Sharon doveva difendere il Dipartimento dalla causa milionaria che l’avvocato Goldman voleva intraprendere. Questo compito era affidato solo a lei: doveva indagare su tutti i membri della Crimini Maggiori e fare rapporto direttamente al capo Pope e Taylor. Le chiesero se ci fossero problemi e se la sua presunta relazione con il tenente Flynn fosse un problema. Sharon rispose in tono Darth Raydor, non aveva alcuna relazione con il tenente Flynn, non c’era alcun problema ad indagare sui membri della Crimini Maggiori e avrebbe portato a termine il suo compito, come era solita fare.
Compiaciuti dal suo atteggiamento e dalla risposta, le augurarono una buona giornata e uscirono dall' ufficio. Si lasciò cadere sulla sedia, adesso sapeva di essere nei guai, quel nuovo lavoro non sarebbe piaciuto ad Andy. Comunque ci avrebbe pensato più tardi, ora sentiva il suo stomaco in piena rivolta, prese il cestino e vomitò la colazione.
Un brivido le corse lungo la schiena, un momento di terrore, di angoscia, quel pensiero che aveva cacciato via, era tornato: era incinta?! Cercò di sistemarsi e andò nel bagno delle donne, si inumidì il viso, aveva sudato freddo, si sciacquò la bocca, cercò di respirare e di calmarsi. Riprese fiato, si risistemò il trucco e tornò nel suo ufficio.
“Tutto bene capitano Raydor? E’ molto pallida, signora.”
“Tutto bene, grazie sergente. Abbiamo un nuovo compito.” Ordinò al sergente Eliot di portare tutte le cartelle personali della Crimini Maggiori. Doveva cominciare il lavoro e soprattutto, doveva trovare il modo di dire ad Andy che avrebbe dovuto indagare anche su di lui.
Questo pensiero l’ossessionava, aveva letto il profilo del tenente Flynn, conosceva il fascicolo, però doveva indagare oltre tutto quello che c’era scritto e questo non le sembrava corretto nei suoi confronti.
Rimase tutto il giorno a leggere i fascicoli personali e a cercare di impostare il lavoro di investigazione, tanto che non si accorse che la giornata era terminata. Aveva mal di schiena, la sua sedia non era mai stata così scomoda! Aveva saltato il pranzo e adesso era affamata. Mandò un messaggio ad Andy, per sapere se avesse finito di lavorare e scrisse che quella sera voleva stare tranquilla a casa, da sola. Andy rispose che sarebbe andato agli incontri AA e che l’avrebbe chiamata quando sarebbe tornato a casa per darle la buonanotte. Per quella sera era contenta di non vederlo, non sarebbe riuscita a dire ad Andy cosa doveva fare, ma doveva trovare un modo per affrontare il discorso.
La sera seguente e anche quella dopo, trovò altre scuse per non vedere Andy, si erano sentiti solo per telefono e per messaggi. Sharon aveva dato colpa al lavoro e Andy sapeva che il lavoro era così, però le aveva detto che aveva voglia di vederla.
Adesso era una settimana che non dormivano più insieme, Andy aveva detto a Sharon che ogni mattina tirava fuori una tazza e apparecchiava anche per lei, così gli sembrava che fossero insieme. Sharon sorrideva pensando a Andy, seduto al tavolo con due tazze davanti, era un romanticone, sotto quella corazza da duro.
A Sharon mancava Andy, mancava la sua presenza, il suo sorriso, i suoi baci, il suo caldo abbraccio … però non poteva dirgli che doveva indagare su di lui e su tutta la squadra! Sapeva che non era giusto, ma non voleva affrontare il discorso con Andy, che si sarebbe sicuramente arrabbiato. Era così stanca e frustrata che in quel momento, no, non sarebbe stata in grado di affrontare una discussione di quel genere.
Sharon aveva paura di scoprire, quello che sospettava da un po’ di tempo. Comprò un paio di test di gravidanza e li usò: entrambi diedero esito positivo! Era sconvolta. Doveva fare degli esami del sangue, per averne la certezza, forse erano dei falsi positivi.
Chiamò il suo medico e disse che aveva bisogno di parlargli, aveva bisogno di fare degli esami del sangue. Prese un appuntamento e due giorni dopo, uscì prima dal lavoro per andare dal dottore. La nausea l’aveva avuta per tutte le mattine precedenti la visita, era ansiosa e preoccupata. Al lavoro cercava di mascherare il suo malessere, ma il sergente Eliot aveva notato che saltava regolarmente il pranzo tutti i giorni e che stava dimagrendo a vista d’occhio. Si era incontrata di sfuggita anche con Andy, avevano bevuto un caffè insieme in sala ristoro, perchè lui aveva insistito tanto, era preoccupato per la sua magrezza e le aveva chiesto di vedersi. Sharon aveva cercato di minimizzare, dava la colpa la lavoro, allo stress.
Andy era preoccupato, aveva cercato di parlarle, ma Sharon si era chiusa a riccio e sapeva che doveva darle il suo tempo. Pensava ci fosse di mezzo Jack, era preoccupato che fosse tornato e le avesse dato fastidio. Pensava che ci fosse di mezzo suo padre, che le avesse fatto pressione per la loro relazione, ma lei disse di lasciar perdere, avrebbe gestito suo padre e lo rassicurò sulla sua salute e sulla loro relazione.
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Continua …
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