CI CREDI
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Cap.16
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Andy era corso come un pazzo al S. Leo, era terrorizzato e non sapeva cosa pensare, gli sembrava di essere in una bolla, non sentiva nulla di quanto accadeva intorno a lui, le persone e le cose non esistevano. Arrivò trafelato al Pronto Soccorso e trovò Gavin, che quando lo vide gli andò incontro, aveva lo sguardo preoccupato. “Il dottore la sta visitando, appena sanno qualcosa ho chiesto di avvisarci.”
“Da quanto tempo è dentro?!” Chiese Andy senza fiato.
“Da tre quarti d’ora, ma stai tranquillo, staranno facendo tutti gli esami.”
“Cosa è successo?”
Gavin raccontò brevemente quanto accaduto nei corridoi vicino alla Cancelleria e della reazione della ex fidanzata di Gabriel. Andy era scioccato dalla reazione della donna, si domandava perché avesse ritenuto Sharon colpevole della scoperta del tradimento. Gavin chiese notizie su come la squadra avesse appreso la notizia e Andy raccontò la reazione di ogni componente della Crimini Maggiori. Correvano voci che il capo Johnson avesse chiesto il trasferimento e che avesse fatto lo stesso anche il sergente Gabriel, Andy chiese a Gavin se sapesse qualcosa. L’espressione di Gavin, confermava che le voci che giravano erano vere.
L’avvocato Baker immaginava una scelta del genere da parte del capo Johnson, perché a domanda diretta, aveva sorriso e tergiversato, cambiando discorso, quindi ne aveva dedotto che il capo Johnson avesse optato per un trasferimento. Mentre stavano parlando, uscì il dottore che aveva visitato Sharon, si avvicinò ad entrambi e disse: “Sono il dottor Pulaski. Ho visitato la signora e vi posso confermare che sta bene, sia lei che il bambino. E’ stato un pugno, un grande spavento, ma adesso è tranquilla, sta riposando. Il livido alla guancia andrà via presto.”
“Possiamo vederla?” Chiese Andy.
“Potete riportarla a casa, sta meglio e a casa sarà sicuramente più serena.” Disse il dottore che fece strada ad entrambi per andare a visitare Sharon. Quando Andy entrò nell’ambulatorio di osservazione, vide che Sharon era su un lettino, con una flebo al braccio, aveva gli occhi chiusi. Un lenzuolo la copriva, sembrava così indifesa e debole. Sperava che il dottore avesse ragione e che non fosse accaduto nulla né a lei né alla bambina. Il dottore tolse la flebo a Sharon, lasciò i documenti per la dimissione sul tavolino e uscì.
Andy si avvicinò al lettino e le prese la mano, Sharon si girò, vide Andy e sorrise.
Gavin entrò e si fermò ai piedi del lettino e la guardò, era così bella la sua ragazza!
“Mi hai fatto prendere un bello spavento!” Disse Gavin in tono di rimprovero, poi sorrise, Sharon era tranquilla, stava bene.
“Mi hai spaventato a morte.” Mormorò Andy.
“L’avvocato Baker non mi ascolta mai. Cosa ti avevo chiesto Gavin?” Disse Sharon con tono di rimprovero, guardando Gavin.
“Credo di non aver sentito bene Sharon, sai ero così agitato e preoccupato.” Sorrise e alzò le spalle con fare indifferente.
“Sì, certo. Con me devi essere più convincente avvocato Baker!” Disse Sharon sorridendo, ma era contenta che Andy fosse vicino a lei, si sentiva più sicura e in fondo Gavin aveva fatto bene a chiamarlo, non desiderava altro. “Sto bene Andy.” Lo guardò e cercò di rassicurarlo. “Sto bene, non ne farei una gran pubblicità di quanto è accaduto. Tutto si è risolto per il meglio, quindi vorrei che la cosa rimanesse tra noi.”
“Ma Sharon, quella donna ti ha aggredito! Ci sono anche i testimoni!”
“Gavin, va tutto bene. Sto bene e anche il bambino. Adesso torno a casa e mi riposo un poco, la giornata è stata difficile e complicata per tutti.” Si voltò verso Andy, sapeva che la squadra era uscita a pezzi da quella giornata. Andy abbozzò un sorriso amaro, niente sarebbe più stato come prima. Baciò la mano di Sharon, felice che non si fosse fatta male.
“Agli ordini Capitano!” Disse Gavin “Come desideri. Almeno mi prometti che rimarrai a casa qualche giorno?”
“Prometto che mi riposerò.” Disse Sharon alzandosi dal lettino e facendosi aiutare da Andy. “Andy mi porterà a casa, Gavin puoi recuperare la mia macchina al Dipartimento?”
“Ci penso io.”
“Grazie, sei un tesoro.”
“Non ci pensare. Ti chiamo più tardi per sapere come stai. Ciao.” Gavin baciò sulla fronte Sharon e uscì dall’ambulatorio.
“Portami a casa.” Disse Sharon con un sorriso stanco.
“Certo tesoro.” Andy si mise affianco a lei, prese i fogli per la dimissione e si avviarono verso l’uscita. Portò a casa Sharon, era stanca e provata per tutta quella giornata infernale.
Lungo il tragitto per rientrare a casa, Sharon era silenziosa, sapeva che Andy si era spaventato, lo vedeva nei suoi occhi.
“Come è andata con la squadra?” Chiese per spezzare il silenzio che stava pesando su entrambi.
“Stai tranquilla, andrà tutto bene anche per la squadra.” Disse Andy cercando di minimizzare la devastazione che aveva colpito tutti quanti.
“Andy … “Disse Sharon, sapeva che era un argomento doloroso. Silenzio.
“Una giornata da dimenticare. Ne siamo usciti a pezzi e sono anche riuscito a discutere con Provenza, ma non ti devi preoccupare, supereremo anche questa prova.” Disse Andy con tristezza, sapeva quanto fosse stata dura per tutti, però non si sentiva in colpa per aver detto a Gabriel di chiedere il trasferimento, anche se questo aveva mandato Provenza su tutte le furie.
Quando arrivarono a casa, appena arrivata Sharon si era seduta sul divano e si era addormentata. Andy stava preparando un thè, ma quando vide che si era addormentata, la lasciò riposare, avrebbero parlato più tardi. Prese una coperta e la coprì. Prese il cellulare, trovò una ventina di chiamate perse di Provenza e di sms. Fino ad ora lo aveva ignorato, ma adesso doveva dare una risposta, era preoccupato, questo era chiaro, ma temeva che Provenza scoprisse come stavano le cose. Prese il coraggio a due mani e lo chiamò, Provenza rispose subito, aspettava da tempo quella chiamata.
“Flynn, Flynn! Ti sei deciso a rispondere! Dove diavolo sei finito?! Cosa è successo?! Sei scappato come un ladro …”
“Provenza ho avuto un’emergenza, tutto qui. Adesso è tutto a posto, tranquillo. Va tutto bene.”
“Cosa è successo?!”
“Niente, niente.”
“Non me la racconti giusta Flynn, voglio una spiegazione!”
“Avevi mandato tutti a casa, quindi non avevi più bisogno di me. C’è stata un’emergenza, ma tutto è rientrato. Adesso è tutto ok.”
“So che a piano terra, vicino alla Cancelleria, c’è stata un’aggressione, gli agenti di guardia mi hanno detto che il capitano Raydor è stata aggredita, ma è vero?!” Chiese Provenza con voce spaventata. Era strano, Provenza sembrava preoccupato per Sharon.
“Ehm … sì, cioè era con l’avvocato Baker … la ex di Gabriel … insomma, adesso è tutto chiarito e tutto a posto. Adesso devo proprio andare, ti chiamo domani. Ciao Provenza!”
“Andy! …” Farfugliò Provenza, ma Flynn aveva già riattaccato. Provenza sapeva che c’era qualcosa che Flynn stava omettendo, ma l’avrebbe scoperto, prima o poi. Ripensò su quanto detto da Flynn, ma i suoi pensieri tornarono a quanto accaduto alla squadra e sulle voci che giravano sul capo Johnson. Il futuro si prospettava grigio e incerto, non aveva una buona sensazione, sembrava che le brutte notizie non sarebbero finite, anzi, avrebbe dovuto prepararsi a qualcosa di peggio. Con tutti questi pensieri nella testa, Provenza entrò nel solito bar, adesso aveva davvero bisogno di una buona birra per liberare la mente.
/
Il capo Taylor era appena rientrato dal capo Pope. Con alcuni agenti aveva liberato la casa di Gabriel dagli oggetti della sua ex. Era rammaricato da tutta quella situazione, era dispiaciuto per Gabriel, perché era un bravo detective e non gli piacevano le voci che giravano nel dipartimento. Si accomodò sulla poltrona davanti al capo Pope e attese che dicesse qualcosa.
“Ho appena ricevuto la richiesta di trasferimento del capo Johnson e del detective Gabriel. Ho deciso di accettare la loro domanda. La comunicazione avverrà tra tre giorni in maniera ufficiale, per dare il tempo al capo Johnson di avvisare la squadra e di predisporre tutti i documenti richiesti e preparare il passaggio di consegne.” Taylor lo stava ascoltando con attenzione, stava aspettando il momento per fare le sue richieste.
“Ho deciso che faremo in questo modo e vorrei che mi assecondassi in questa mia decisione. Provenza sarà pro-tempore il capo della Crimini Maggiori, prenderà il passaggio di consegne del capo Johnson e guiderà la squadra. Nel frattempo passerai di grado a comandante delle operazioni sezione Crimini Maggiori e Furti e Rapine. Chiederò al capitano Raydor se è interessata al comando della Crimini Maggiori e sarà una tua sottoposta.”
Taylor sorrise, era soddisfatto dalle parole di Pope e il grado e la posizione lo soddisfacevano. Pope sorrise a sua volta, prese due bicchieri e una bottiglia di whiskey dal cassetto. Riempì i due bicchieri, ne porse uno a Taylor e disse: “Al nuovo comandante capo Taylor!”
“Grazie signore!” Disse Taylor soddisfatto, bevvero i loro whiskey e si strinsero la mano, la giornata non era poi stata così male, pensò Pope tra sé.
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Andy chiuse la comunicazione con Provenza, sospirò e andò a sedersi vicino a Sharon sul divano. L’adrenalina di tutta la giornata era calata, adesso sentiva tutta la stanchezza e la fatica affrontata. Sharon stava riposando. L’abbracciò e lei si accucciò ancora di più, le mani sulla pancia, come a proteggere il bambino. Andy mise una mano su quelle di Sharon, le baciò il capo e disse: “Andrà tutto bene tesoro, andrà tutto bene. Te lo prometto.”
Appoggiò il capo a quello di Sharon e si rilassò, adesso che aveva tra le braccia le sue ragazze era felice e pensò che nonostante quella giornata, per fortuna era andato tutto bene.
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Continua …
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