CI CREDI
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Cap.21
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“Jason prendiamo la macchina e andiamo da Sharon! Presto!” Il procuratore era furioso, la notizia che aveva appena sentito da Jack, era una bomba ad orologeria: era fuori di senno. Come aveva potuto fare questo sua figlia, aveva mandato a rotoli tutti i suoi piani e non aveva detto nulla. Perché doveva sapere queste cose da un idiota ubriaco come Jack? Sharon avrebbe dovuto avere una buona giustificazione, pensò tra sé il procuratore.
“Procuratore O’Dwyer forse è meglio se prima si calmasse un momento, deve stare attento con la pressione.”
“Fatti gli affari tuoi Jason e portami da mia figlia, sono stato chiaro?!” Gridò il procuratore.
“Certo signore.” Annuì l’uomo.
Il procuratore sapeva che i pettegolezzi sarebbero arrivati in procura, al circolo, in chiesa, al club. Lo avrebbero interrogato sul perché di una scelta così assurda, in netto contrasto con il loro vero stato sociale e le loro tradizioni familiari. Avrebbe dato scandalo una gravidanza fuori dal matrimonio, figuriamoci una senza un matrimonio, con un poliziotto per compagno!
Jason parcheggiò sotto il condominio di Sharon e il procuratore corse alla porta della figlia, si fermò davanti e prese fiato, attese un momento e suonò il campanello.
Sharon e Andy erano sul divano, si stavano rilassando, quando sentendo il campanello, si guardarono l’un l’altro sorpresi, non aspettavano nessuno. Andy si alzò e andò a vedere chi fosse, quando vide che era il padre di Sharon, capì che erano solo guai.
“E’ tuo padre, Sharon.” Disse Andy e aprì la porta. Il procuratore rimase senza parole per un momento, quando vide Andy aprire la porta. Intanto era arrivato anche Jason.
“Dov’è mia figlia? Voglio parlare con Sharon!” Entrò in casa e chiamò Sharon, si diresse in soggiorno e la vide sul divano.
“Prego Jason.” Disse Andy, guardando Jason che non sapeva se entrare oppure no. Quando l’uomo entrò, chiuse la porta e Andy sospirò, andando vicino a Sharon.
“E’ vero che sei incinta?!” Gridò il procuratore come se fosse impazzito. “Non potevi prendere delle precauzioni!? Non siete due adolescenti al college, che diamine!”
“Procuratore lasci che …” Disse Andy.
“Stia zitto tenente, per favore! Voglio parlare con mia figlia!” Disse il procuratore secco.
“Papà sono affari miei e di Andy. Lo vuoi capire che noi due stiamo insieme e formeremo una famiglia!” Disse Sharon alzandosi davanti a suo padre.
“Ha trovato il modo di legarsi a te … e tu ci sei cascata come una stupida. Che figura faremo, ti sei fatta ingravidare da un poliziotto alcolizzato e poveraccio!” Disse guardando con disprezzo Andy.
“Grazie procuratore.” Disse Andy scuotendo la testa.
“Stai giudicando Andy senza neanche conoscerlo!” Disse Sharon, quello parole Andy non le meritava.
“Ha approfittato di te, ha saputo come adularti e ti ha incastrato, con un figlio, non capisci che ti sta solo sfruttando?!” Il senatore era su tutte le furie, continuava a scuotere la testa, il volto era diventato paonazzo e si vedeva solo disprezzo nei suoi occhi.
“Papà, siamo entrambi maggiorenni e vaccinati, decidiamo noi della nostra vita. In ogni caso, Andy è molto meglio di Jack …”
“Non ti riconosco come mia figlia, cosa ti sta succedendo? Non ti riconosco più Sharon.” Disse il procuratore camminando avanti e indietro, come se fosse un animale chiuso in gabbia.
“Bè papà, se proprio vogliamo essere onesti, Andy è meglio anche di te!”
“Bada a come parli ragazzina!” Il procuratore si avvicinò a Sharon e alzò il braccio per darle una sberla, ma si fermò a mezz’aria, con il volto furioso. Era pronto a schiaffeggiarla, un’altra parola fuori posto e non si sarebbe trattenuto, non avrebbe ammesso un comportamento poco rispettoso nei suoi confronti. Andy si era mosso di scatto, mettendosi davanti a Sharon, non avrebbe mai permesso che la sfiorasse. “Procuratore non provi a toccare Sharon …” Disse Andy in tono minaccioso.
Jason aveva preso il procuratore per le spalle e lo stava trattenendo “Signore, andiamo via. E’ meglio!”
“Lasciami Jason … Sharon non finisce in questo modo, ricordalo! Sono tuo padre! Non mi puoi fare questo!” Gridò l’uomo ormai fuori controllo.
“Papà esci da casa mia.” Disse Sharon in tono risoluto e indicando la porta.
“Sharon! Sharon!”
“Jason porta via il procuratore, sarà meglio per tutti.” Disse Sharon guardando l’uomo, che stava trattenendo il padre.
“Signore andiamo via, per favore … andiamo via …” Jason lo trascinò via, quasi di peso.
“Sharon …” Il procuratore fissava Sharon negli occhi, sembrava stralunato, fuori di sé.
“Esci da casa mia papà, esci dalla mia vita.” Disse Sharon voltandosi e dando le spalle al padre, i suoi occhi erano lucidi, non voleva piangere, aveva il cuore spezzato.
“Uscite per favore …” Andy accompagnò Jason e il padre di Sharon alla porta, quando finalmente uscirono, chiuse la porta e si voltò verso Sharon e la vide accasciarsi a terra e piangere. Andò da lei, l’abbracciò e la consolò. La prese in braccio e la mise sul divano e l’abbracciò. Continuava a piangere, l’onda delle emozioni, il pensiero di suo padre e il loro legame che si era spezzato … lasciavano solo dolore e lacrime. Non avrebbe mai voluto che le cose andassero in quel modo, voleva trovare il momento giusto per dire a suo padre che aspettava un bambino. Non doveva andare in quel modo, sapeva che il loro rapporto era finito. Andy le carezzava i capelli e le baciava il capo. Dopo qualche minuto si era calmata, Sharon guardò Andy: “Mi dispiace per le parole di mio padre, non le meriti.”
“Non ti preoccupare amore mio, va tutto bene. Come ti senti?” Chiese Andy, mentre asciugava le lacrime di Sharon.
“Ora che sono con te, sto bene.” Silenzio “Andy.” La sua voce era grave, Andy si stava preoccupando.
“Dimmi Sharon.”
“Andy devi promettermi una cosa.”
“Cosa?”
“Devi promettermi che se qualcosa durante il parto non andasse bene, tu salverai la nostra bambina, la nostra principessa.”
“Sharon … ti prego non chiedermi …” Disse Andy scuotendo la testa.
“Andy, il parto non sarà semplice e voglio che se qualcosa andasse male, tu sappia cosa fare. Te lo chiedo per favore, salva prima la mia, la nostra bambina. Ella viene prima di tutto.” Era più una preghiera che una richiesta.
“Sharon perché dovresti avere dei problemi, sei in salute, stai bene e …” Andy cercò di incoraggiare Sharon, non voleva che avesse strani pensieri.
“Andy se dovesse capitare … devi sapere cosa devi fare. Questo è quello che voglio e mi devi promettere che farai in questo modo.” Silenzio.
“Non voglio rinunciare a nessuno di voi due. Ma se vuoi così, allora farò come vuoi. Però devi sapere che non condivido questa scelta. Vi voglio bene e non esiste che il parto …”
“Ssssttt … ti prego Andy, assecondami.” Sharon mise la mano sulla bocca di Andy, per non fargli finire la frase. Lui prese la mano e la baciò, si avvicinò e le baciò la pancia. Sorrise “Ciao principessa, sai che il tuo papà ti vuole bene e ti aspetta.”
Decisero di andare a riposare, la serata era stata difficile e Sharon era ancora provata, quando si sdraiò sul letto, si addormentò subito, sfiancata. Andy non riusciva a prendere sonno, rimase a guardare il soffitto tra mille pensieri. Stava rimuginando sulle parole del padre di Sharon, sapeva di non essere alla sua altezza, al suo stesso ceto sociale, sapeva che non avrebbe potuto offrire a Sharon e alla bambina un mondo dorato e senza problemi. Non era solo l’aspetto economico, sociale, Andy sapeva che Sharon avrebbe meritato molto di più dalla vita, eppure aveva scelto di stare con un normale tenente di polizia. Si rammaricava perchè il padre di Sharon non capisse che sia lui che Sharon avevano avuto dalla vita una grande occasione di poter essere felici e formare una famiglia per Ella. Anche se non voleva ammetterlo, quella discussione lo aveva scosso, sapeva che non avrebbe mai avuto la benedizione del padre di Sharon.
Sperava un giorno, forse, di essere accettato per quello che era, stava cercando con tutte le sue forze di migliorarsi ed essere una persona accettabile, però in fondo in fondo, sapeva che il padre di Sharon aveva ragione: non era adeguato a Sharon.
/
Jason accompagnò il procuratore in macchina, durante gli ultimi passi lo aveva sorretto, sembrava come sfiancato, distrutto dalla conferma della notizia che sua figlia era incinta.
Lo fece sedere nei sedili posteriori e lo portò a casa, lungo la strada aveva chiamato il medico personale, era preoccupato, la notizia della gravidanza di Sharon lo aveva scosso e non aveva detto una parola lungo tutto il tragitto. Arrivati a casa, lo prese di peso e lo accompagnò in camera, in attesa dell’arrivo del dottore. Il procuratore era pallido e aveva sudato freddo, non aveva più proferito parola e sembrava sotto shock. Jason era preoccupato, sperava che il dottore potesse aiutarlo stare meglio. Ma il procuratore O’Dwyer era scioccato non tanto per la notizia, sapeva che sua figlia aveva fatto delle scelte sbagliate e ora lo stupiva ben poco il fatto di essere rimasta incinta da un poveraccio come Andy. Sapeva che quello era il modo per opporsi alla sua volontà, al bene della famiglia, al decoro che gli O’Dwyer avevano in società. Avrebbe dovuto ascoltare i pettegolezzi su sua figlia, che si era fatta ingravidare da un tenente di polizia, roba da non credere! Era sconcertato, sorpresa dalla stupidità di Sharon e dalla sua leggerezza con la quale aveva esposto la famiglia al pettegolezzo, al commento negativo, alla commiserazione.
Quel maledetto tenente era riuscito a incastrare sua figlia, era riuscito a metterla contro di lui e a pensare di vivere una vita senza tener conto della reputazione della famiglia.
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Continua …
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