CI CREDI
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Cap.20
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La squadra della Crimini Maggiori aveva salutato il capo Johnson e il detective Gabriel. Entrambi avevano fatto portare via le loro cose. Il saluto era stato commovente, la squadra aveva regalato al capo Johnson una borsa nuova, piena dei suoi dolcetti preferiti. Era orgogliosa dei suoi uomini e del lavoro svolto in tutti quegli anni, lasciò il Dipartimento sicura di aver fatto la propria parte.
Arrivò il capo Pope, aveva comunicato che il tenente Provenza sarebbe stato il capo pro- tempore della Crimini Maggiori, mentre in comando era stato nominato il capitano Raydor. Rimasero tutti allibiti, senza parole. Il silenzio pesava su tutta la stanza, il capo Pope disse che ora il loro capo, il capitano Raydor, avrebbe riorganizzato il lavoro. Augurò a tutti un buon lavoro e lasciò la squadra della Crimini Maggiori con il nuovo capo. Silenzio.
Sharon con un colpo di tosse, attirò l’attenzione verso di sè, prese la parola e disse:” Signori, so che i rapporti tra noi non sono stati amichevoli, ma vi chiedo di mantenere un atteggiamento professionale e costruttivo per il lavoro che ci verrà assegnato. Inoltre vorrei che il tenente Provenza fosse il capo delle operazioni sul campo, conosco la sua competenza e l’esperienza e sono certa della collaborazione di tutti. I componenti della squadra, si girarono verso Provenza, in attesa di una risposta. Poi Sharon continuò: “Prima che il tenente Provenza accetti questo incarico di comandante in seconda, vorrei dire a voi tutti che sarete la mia squadra, che sono onorata di poter lavorare con voi, conosco le vostre capacità e professionalità e sono sicura che insieme svolgeremo un ottimo lavoro.” Fece un colpo di tosse e prese fiato, adesso arrivava la parte più difficile da dire “Vorrei dirvi inoltre che … ehm … ecco vorrei che sapeste che …” Guardò Flynn, era imbarazzata e confusa, sembrava non trovare le parole giuste.
“Io e il capitano Raydor siamo insieme.” Disse Flynn tutto d’un fiato, alzandosi in piedi. Si voltarono tutti verso di lui, Provenza mise una mano davanti al volto: ecco il danno era stato fatto! Era difficile credere alle proprie orecchie, gli occhi di tutti erano sbarrati, non credevano a quanto stavano sentendo.
Il capitano Raydor riprese la parola: “Sì ecco, questo è quello che vi volevo dire. E visto che ci siamo, vorrei anche comunicarvi che sono incinta, io e Andy aspettiamo un bambino e partorirò tra cinque mesi. Questo è anche il motivo per il quale il capo operativo sarà il tenente Provenza.”
Tutti si girarono e guardarono il capitano Raydor. Silenzio. I componenti della squadra della Crimini Maggiori, si guardarono tra loro, in silenzio, i loro volti non tradivano alcuna emozione, Sharon non sapeva se era un buon segno oppure no.
“Congratulazioni capitano Raydor, per tutto quanto, per la nomina, per il lieto evento … benvenuta!” Disse Mike avvicinandosi e stringendole la mano e baciandola, poi andò da Flynn e strinse la mano anche a lui, dandogli una pacca sul braccio. “Bravo Andy, congratulazioni!”
Si fece avanti anche Julio, che le diede il benvenuto e l’abbracciò, andò da Flynn e gli strinse la mano. “Congratulazioni tenente!” Disse Julio sorridendo ad Andy.
Provenza si alzò, rimase alla sua scrivania, guardò Flynn e il capitano e disse: “Congratulazioni capitano.” E uscì.
“Provenza aspetta …” Flynn guardò Sharon, lei fece cenno di correre dietro a Provenza. Flynn uscì e rincorse Provenza, era andato in sala ristoro. Lo raggiunse, entrò e lo vide che stava preparando un caffè. Senza neanche voltarsi chiese a Flynn se volesse un decaffeinato.
“Lo prendo per un sì.” Provenza preparò il decaffeinato per Flynn, che si avvicinò al bancone.
“Senti Provenza …”
“Andy, ok, siete insieme e state aspettando un bambino. Però non capisco perché io devo fare il capo operativo, sul campo. Mentre invece il vero capo è lei. In realtà il comando spettava a me. Il capo Pope mi ha indorato la pillola, però …” Scosse leggermente la testa.
“Provenza hai ragione. Però sai meglio di me, che c’è di mezzo la politica e il capo Pope ha avuto il suo tornaconto. Francamente non mi interessa, voglio solo che Sharon stia bene e anche la bambina. Spererei di poter lavorare bene con tutta la squadra e non rovinare la nostra amicizia.”
“Andy non è in gioco la nostro amicizia, qui c’è in gioco la mia carriera professionale.” Disse Provenza voltandosi e sorseggiando il caffè.
“Senti Provenza, perché non ne parli con Sharon. Credimi, ti verrà incontro. Troverete il giusto equilibrio per lavorare insieme. Oltretutto adesso è incinta, quindi ti pregherei di non starle addosso, … non farle del male, per favore.” Sembrava più una supplica che una richiesta quello detto da Andy.
“Flynn, non farei mai del male al capitano Raydor. Dico solo che non è giusto quello che è appena accaduto.”
“Ti do pienamente ragione, però te lo dico ancora, perché non parli con lei?”
“E’ quello che farò immediatamente. Non prenderla come abitudine, il caffè lo fai tu!” Diede a Flynn la tazza e uscì per andare a parlare con il capitano Raydor.
Rimasero a parlare per un paio d’ore nell’ufficio del capitano, ogni tanto Flynn buttava un’occhiata per vedere se entrambi erano ancora vivi e non si erano sbranati. La conversazione sembrava avere toni civili e in alcuni momenti, sembrava stessero ridendo.
“Tenente Provenza, vorrei chiederle un favore personale.” Disse Sharon.
“Oggi è la giornata delle notizie … prego capitano, mi dica.” Disse Provenza sorridendo.
“Vorrei che stesse vicino a Andy, so che è il suo migliore amico e non vorrei mai che la mia relazione con Andy, rovinasse la vostra amicizia.”
“Ora le do io una notizia, capitano. Flynn non è mai stato così sereno e felice, da quando ha iniziato questa relazione. Relazione che non approvo, ovviamente, non lo vedevo così felice da parecchio tempo e anche l’arrivo del bambino lo ha reso ancora più felice.”
Il capitano Raydor propose al tenente Provenza di integrare l’organico della squadra con un nuovo elemento: il detective Emy Skyes. Provenza accettò, anche se non era contento di tutti questi cambiamenti, era preoccupato per le performances della squadra, in fondo non voleva che venisse smantellata la Crimini Maggiori. La chiacchierata informale con il capo Pope aveva ammorbidito il tenente Provenza e lo aveva reso più disponibile ad accettare i nuovi cambiamenti.
Sharon disse a Provenza che il nuovo detective si sarebbe presentato nel tardo pomeriggio e che lasciava la squadra al suo comando, mentre lei definiva con il nuovo capo Taylor i nuovi obiettivi della Crimini Maggiori.
Sharon chiese inoltre alla squadra di seguire il regolamento e di avere tutte le carte e le autorizzazioni prima di intraprendere qualsiasi operazione. Spiegò che sperava di collaborare e di ottenere ottimi risultati, insomma chiedeva alla squadra di continuare il lavoro.
/
Nel Dipartimento di Polizia, la notizia del giorno non era più l’avvicendamento del capitano Raydor alla Crimini Maggiori al posto del capo Johnson, ma era che il capitano Raydor era incinta, ed era incinta del tenente Flynn, sempre della Crimini Maggiori!
Le voci della loro relazione giravano ormai da tempo e c’era anche chi aveva scommesso che si sarebbero lasciati e invece appresero tutti, la notizia che aspettavano un bambino. Il capo Pope rimase sorpreso dalla notizia, pensava che il padre fosse Jack Raydor, certo il capitano Raydor non aveva specificato il nome del padre e lui aveva pensato che fosse Jack, suo marito.
“Credo si sia perso qualcosa capo.” Aveva detto Taylor ridendo, sapendo che Pope non avesse capito chi fosse il padre del bambino. Però adesso non serviva creare altri problemi, il capitano Raydor aveva accettato l’incarico e questo per ora, era quello che voleva.
Jack Raydor aveva sentito le voci che giravano nel Dipartimento e aveva chiesto conferma al tenente Wilson, del primo piano, della Furti e Rapine, che conosceva tutti i pettegolezzi che giravano. Le conferma di Wilson mandò su tutte le furie Jack, che uscì dal Dipartimento e andò nel primo bar ad ubriacarsi. Gli era crollato addosso tutto il mondo che si era immaginato insieme a Sharon, aveva capito che Sharon non voleva avere niente a che fare con lui e con tutto quello che rappresentava. Si sentiva tradito, abbandonato e soprattutto era furioso con il procuratore O’Dwyer, perchè lo aveva illuso di poter tornare con sua figlia. Rimase per tutto il pomeriggio a bere, rimuginando e bestemmiando contro Sharon, il procuratore, Flynn, la sfortuna, il mondo … finchè il barista decise di buttarlo fuori dal locale, perché aveva finito i soldi ed era ubriaco. Jack barcollò fino a casa del procuratore O’Dwyer e attese il suo ritorno. Quando il procuratore seppe che Jack lo stava aspettando a casa, capì che c’erano solo guai in arrivò e si fece portare a casa da Jason. Quando arrivò, trovò Jack seduto per terra, davanti al cancello della villa. Il custode non lo aveva fatto entrare e aveva chiamato il procuratore per sapere come comportarsi. Quando Jack vide il procuratore, gli andò incontrò gridando delle frasi sconnesse, puzzava di whiskey e si reggeva in piedi a malapena.
“Jack, figliolo, cosa è successo per ridurti in questo stato pietoso?” Chiese il procuratore, mentre Jason reggeva in piedi Jack.
“Rispondi al procuratore idiota!” Disse Jason strattonandolo.
“Le belle notizie …. Le belle notizie non arrivano in … le belle notizie …” Jack balbettava.
“Sei ubriaco, Jack, perché non vai a casa. Ti faccio accompagnare da Jason.” Disse il procuratore.
“Non voglio andare a casa … la tua cara figlia … quella puttana!” Gridò Jack.
“Modera i termini Jack, stai parlando sempre di mia figlia.” Lo rimproverò il procuratore.
“E’ incinta di quel fallito di Flynn … la tua cara figlia …” Jack si scostò da Jason che lo stava reggendo in piedi “Quella puttana mi ha solo rovinato la vita … andate al diavolo!”
“Come incinta? Di Flynn? Cosa stai dicendo, sei sicuro?!” Chiese il procuratore, era allibito dalla notizia.
“Si è fatta ingravidare, ci credi?! Quel bastardo di Flynn! Mi aveva illuso, procuratore, mi aveva illuso di poter tornare con Sharon e invece mi ha solo umiliato e trattato come un cane. Andate al diavolo!” Disse Jack e si avviò verso la strada. Jason cercò di fermarlo, ma il procuratore lo fermò, doveva sapere se quella notizia terribile era vera. Entrò in casa e cercò di raccogliere le idee.
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Continua …
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