CI CREDI
Cap. 31
Era notte fonda quando il dottor Mc Coy, uscì con una faccia stravolta, vide Andy e chiese di poter parlare con lui. Si tolse la mascherina: “Abbiamo fatto tutto il possibile per poterle salvare. La bambina sta bene ed è in ottima salute.” Disse sorridendo, poi divenne subito serio.
“Sharon come sta?!” Chiese Andy con ansia.
“Abbiamo dovuto sedarla e metterla in coma farmacologica, l'operazione è stata difficile, le sue condizioni sono critiche.”
“In coma? Perché?” Chiese Andy.
“E’ stato necessario. L’operazione è stata lunga. Dobbiamo solo aspettare e sperare che il suo fisico reagisca alle nostre cure e prevalga la voglia di vivere. Ha speso una quantità di energie per affrontare la gravidanza, ora deve mettercela tutta per lottare per la sua vita.” Disse il dottor McCoy con una calma incredibile.
“Vuol dire che Sharon ce la farà, mi dica che è vero, che ce la farà?!” Chiese disperato Andy, aveva le lacrime agli occhi, non sapeva più cosa pensare.
“Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, adesso dipende solo da lei. E’ una donna forte, nel pieno della vita, sono convinto che ci siano buone possibilità.” Disse il dottore e mise una mano sulla spalla di Andy “Deve farsi coraggio.”
“Posso vederla?”
“Vedrò cosa possiamo fare, dobbiamo sistemarla e preparare una stanza dove monitorarla 24 ore su 24. Rimanga qui, le farò sapere qualcosa prima possibile.” Detto questo il dottore rientrò nel corridoio, chiudendo le porte dietro di sé.
Andy tornò a sedersi e rimase in silenzio, prese la testa tra le mani e cominciò a disperarsi, adesso non sapeva proprio cosa fare. Copiose lacrime scendevano silenziose sul viso.
Provenza andò vicino ad Andy e l’abbracciò:” Devi essere forte per le tue ragazze, coraggio.”
“Sharon è una combattente, vedrai, ce la farà! Ne sono sicuro!” Disse Gavin.
“Grazie.” Mormorò Andy.
“Adesso Andy, devi andare a vedere tua figlia, ha bisogno di te.”
“Non voglio vederla, non finché Sharon non sarà fuori pericolo!” Disse Andy con voce stanca.
“Quella bambina ha bisogno di suo padre, quindi non fare lo stronzo, alzati e vai a vedere come sta tua figlia!” Disse Provenza con tono di rimprovero.
“Non me la sento, finché Sharon non starà bene, non me la sento proprio di andare a vedere … Ella."
Provenza vedendo il suo amico stremato e stanco, non volle insistere, Andy era distrutto. Rimase seduto vicino a lui, in attesa che arrivassero altre notizie.
Dopo un’ora il dottor McCoy uscì di nuovo e andò da Andy e disse: "Abbiamo stabilizzato Sharon, adesso è in una stanza e se vuole può andare da lei. Può entrare una persona per volta, dopodiché le consiglio di tornare a casa e appena avremo altre notizie la chiameremo."
"Non intendo spostarmi da qui, rimango ad aspettare che Sharon si svegli." Disse Andy in tono risoluto.
"Come desidera, venga, da questa parte, le faccio strada." Il dottor McCoy accompagnò Andy nella stanza dovevano messo Sharon. C'era un letto molto grande, intorno al quale vi erano una serie di macchinari. Sharon era intubata e si sentivano i ronzii che mettevano i macchinari a cui era attaccata. Andy le prese la mano, aveva quasi paura a toccarla. Era molto pallida, sembrava stesse riposando. Le prese la mano e disse:" Sharon tesoro, sono qui vicino a te, sono qui ad aspettare che ti svegli, amore mio. Ti aspetto."
Andy le baciò la mano e rimase a guardarla con gli occhi pieni di lacrime. Dopo una decina di minuti, arrivò un'infermiera, che invitò Andy ad uscire, dovevano controllare tutti i parametri.
Andy uscì e andò in sala d'aspetto ad informare Provenza e Gavin sulle condizioni di Sharon.
Provenza prese Flynn per un braccio e gli disse che ora aveva il dovere di andare a vedere sua figlia, non poteva più aspettare. Da quando era nata nessuno era andata a vederla, cosa avrebbe detto Sharon?
Andy era combattuto, non sapeva che cosa fare, voleva vederla con tutto il cuore, ma nello stesso tempo gli sembrava di mancare di rispetto nei confronti di Sharon, perché la nascita della figlia aveva messo in pericolo la sua vita.
Provenza scrollò Andy e gli disse:" Devi andare da tua figlia, avanti muoviti! Alzati, alzati e vai!"
"Il tenente Provenza ha ragione Andy, devi andare da Ella!" Disse Gavin con calma.
"Non puoi aspettare ancora, la bambina ha bisogno di te!"
“Sì Provenza, hai ragione." Andy andò al banco delle infermiere e chiese informazioni su Ella. Lo accompagnarono davanti alla nursery, c’erano tanti lettini con tanti bambini, erano tutti maschi e in fondo, l’unico fiocco rosa era quello di Ella. Sua figlia era in un piccolo lettino e stava bene. Era tutta capelli e un piccolo musetto che sembrava sorridesse a quell'uomo che la guardava perplesso. Aveva i pugni stretti, pronta a combattere per la sua vita.
Andy sorrise felice, era veramente la copia di Sharon. Era contento, ma non sapeva che cosa fare.
"È una bimba bellissima, tutta sua madre!" Disse Gavin.
"Ha ragione avvocato Baker, tutta sua madre!" Disse Provenza sorridendo alla bambina.
"Ehi! Anch'io ho dato il mio contributo!" Disse Andy ai due che cercavano di sdrammatizzare la situazione.
"Se la bambina sta bene, chiedi quando la puoi portare a casa …" Propose Gavin ad Andy.
"Sì, vado ad informarmi." Andy andò al banco delle infermiere per chiedere quando avrebbero dimesso Ella. L'infermiera dissero che la bambina stava bene, era in perfetta salute e tra un paio di giorni, poteva portarla a casa senza alcun problema. Lo accompagnarono nella stanza prima della nursery e gli portarono Ella. L’infermiera disse: “È piccola come un cucchiaino da caffè, ma diventerà una donna, non si preoccupi...e allora sì che saranno guai! E’ piccola, ma ha tanta voglia di vivere.”
“Posso prenderla in braccio?”
“Certo.” Disse l’infermiera e diede la piccola ad Andy.
“Grazie. Spero che la forza di vivere aiuti anche la sua mamma...vieni principessa, vieni dal tuo papà.” Andy coccolò Ella, era un fagottino tra le sue grandi braccia. Le sussurrò quanto le volesse bene e quanto la sua mamma la stesse aspettando. Poi la diede di nuovo all’infermiera che la ripose nel lettino, Ella non aveva proferito un verso, dormiva beatamente ignara di ciò che le prospettava il futuro.
Andy tornò da Sharon e si sedette vicino a lei. Le raccontò di Ella, dei capelli neri tutti scompigliati, dei pugni chiusi e del musetto pronto a sorridere alla sua mamma. Le disse che un paio di giorni e avrebbe portato Ella a casa, nel lettino che avevano preparato insieme. Andy le disse che doveva svegliarsi, perché dovevano andare a casa e formare una famiglia. Continuò a parlare a Sharon dei loro progetti e di tutte le loro speranze. Dopo un paio d’ore, Gavin disse ad Andy di andare a casa a dormire un po’, farsi una doccia, sarebbe rimasto lui con Sharon. Provenza si offrì di accompagnarlo a casa e di riportarlo in ospedale, Andy non era in grado di guidare, era troppo scosso. A malincuore accettò e si fece portare a casa, aveva bisogno di una doccia e di un po’ di riposo. Provenza lo aveva lasciato riposare ed era d’accordo con Gavin che al mattino sarebbe passato a prendere Andy.
Il mattino dopo, Andy era tornato in ospedale insieme a Gavin ed era andato nella stanza di Sharon, stava aspettando qualche notizia, quando arrivò un infermiere che lo invitò ad uscire, perché dovevano sistemare alcune cose. Andy uscì e andò in sala d'aspetto.
Ritrovò ancora Provenza, gli andò incontro gli disse: “Sei rimasto qui? Perché non vai a casa qualche ora? Patrice sarà in pensiero per te.”
Provenza rispose: “Patrice sa della situazione, passerà più tardi a trovare Sharon. Sono rimasto qui ad aspettarti, per vedere che tutto fosse a posto. I ragazzi della squadra mi hanno chiesto se c'erano notizie del capitano, quindi ho preferito attendere per sapere se ci fossero novità.”
“Purtroppo non ce ne sono.” Andy era sconsolato.
“Nessuna novità per il momento, tutto rimane com'era ieri, quindi dovremmo aspettare ancora.” Si sedettero entrambi in sala d'attesa poi Provenza andò a prendere dei caffè.
Dopo una decina di minuti arrivò tutto trafelato il padre di Sharon, insieme alla guardia del corpo, Jason, si presentò davanti al bancone delle infermiere: "Sono il padre del capitano Raydor, sono il procuratore Michael O’Dywer, ho il diritto di vedere mia figlia!"
Un infermiere uscì dal bancone e lo accompagnò in stanza da Sharon e rimase lì per parecchio tempo. Quando il procuratore uscì dalla stanza, era visibilmente provato. Vide Andy e gli andò davanti: “Hai fatto un bel danno a Sharon, l’hai messo in questa situazione difficile. Ma non permetterò che mia figlia faccia la stessa fine di sua madre!”
“Cosa vuole fare procuratore?” Chiese Andy spaventato, sapeva che quell’uomo era in grado di qualsiasi cosa.
“Farò l’unica cosa intelligente per Sharon, la porterò dove verrà curata nel migliore dei modi. Preghi, perché mia figlia si possa salvare, altrimenti la riterrò responsabile di tutto questo.” Disse il padre di Sharon con aria minacciosa.
“Non è il caso di minacciare nessuno, cosa intende fare con Sharon, vuole portarla in una clinica privata? Al momento deve riposare e non può essere trasportata altrove.” Disse Andy.
“Questo lo vedremo.” Disse il procuratore. Andò al banco delle infermiere e chiese di parlare con il primario dell’ospedale, lo misero subito in contatto telefonico e prese accordi per spostare Sharon in una clinica privata. Terminata la telefonata il procuratore era soddisfatto, guardò Andy e sorrise.
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Continua …
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