CI CREDI
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Cap. 19
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“Andrà tutto bene.”
“Sono nervosa, Andy. Ho paura.”
“Tranquilla. Andrà tutto bene, rilassati.”
Entrò l’infermiera e aiutò Sharon a prepararsi e a sistemarsi sul lettino ed entrò il dottore Spencer.
“Buongiorno Sharon.”
“Dottor Spencer.” Disse Sharon con trepidazione.
“Allora Sharon, posso darti del tu?!”
“Certo dottore.”
“Bene. Il dottor McCoy mi ha ragguagliato sulla situazione. Allora oggi faremo l’ecografia morfologica e scopriremo il sesso del nascituro e controlleremo se tutto quanto è a posto. Sai che stai affrontando una gravidanza difficile, ma sono sicuro che andrà tutto bene. Allora siamo alla ventesima settimana, circa. Quindi stai tranquilla, adesso vediamo come sta il bambino.”
“Grazie dottore. La prego mi dica la verità, voglio sapere come stanno realmente le cose.” Chiese Sharon con voce preoccupata.
“Certo. Procediamo. La prima parte dell’esame consiste nel misurare l’accrescimento del bambino, valutando le parti del corpo più importanti: la testa, le braccia e la circonferenza addominale.” Disse il dottore cercando di essere il più chiaro possibile e cercando di tranquillizzare Sharon che lo fissava terrorizzata.
Sharon continuava a guardare il dottore con occhi preoccupati, aveva paura di ricevere qualche brutta notizia. Andy le strinse la mano, sentiva che Sharon era tesa, nervosa, cercò di accarezzarle la mano per farla rilassare.
“Ok, vediamo. “Il dottore fissò lo schermo ecografo. “Adesso prenderò nota di questi dati …andrà tutto bene.” Disse il dottore e controllò i dati. Silenzio. “Stia tranquilla, il bambino sta bene, è tutto nella norma.” Il dottore prese nota di tutta una serie di dati, registrò il tutto e sorrise. “Ecco, nella seconda parte di questo esame, invece, valuteremo la testa, il cuore, lo stomaco, i reni, la colonna vertebrale del feto.” Il dottore continuò con l’esame, registrò tutti i dati e compilò la scheda del nascituro, scrivendo tutti i dati riscontrati. “Non ci sono anomalie, tutto nella norma, tutto a posto. Puoi stare tranquilla.” Disse il dottore sorridendo.
“Grazie dottore.” Disse Sharon commossa, respirò come se fosse rimasta in apnea tutto il tempo.
“Volete sapere il sesso?” Chiese il dottore.
“Sì, certo.” Disse Sharon.
“E’ femmina, vedrai.” Disse Andy con tono sicuro, sorridendo.
“Adesso vediamo.” Il dottore mosse leggermente il lettore ecografico, aspettò una migliore visione e guardò nel video, sorrise. “Ha ragione suo marito, è una bambina!”
“Lo sapevo!” Disse Andy con entusiasmo. “Sta bene, vero?!”
“Certo. E’ tutto a posto.”
“Grazie dottore, ora sono più tranquilla.”
“Adesso ancora qualche momento … facciamo le foto della bambina, sapete già come la chiamerete?”
“Ella.” Rispose Andy orgoglioso.
“Bel nome!” Disse il dottore mentre stava terminando le ultime procedure. “Ecco, ora può scendere dal lettino e rivestirsi, piano, mi raccomando.” Disse il dottor Spencer.
“Ti aiuto amore.” Disse Andy aiutando Sharon a scendere dal lettino.
Il dottore preparò la scheda della bambina e di Sharon. Mise le foto dell’ecografia e poi prescrisse a Sharon una serie di esami di controllo da eseguire nelle settimane successive. Sharon e Andy ringraziarono il dottor Spencer e tornarono con calma a casa, adesso erano tranquilli, la loro principessa era sana e tutto procedeva per il meglio. Quando arrivarono a casa, Sharon si sedette sul divano, era un po’ stanca, ma soprattutto era emozionata e aveva tirato fuori tutto lo stress e la paura che la bambina avesse qualche problema.
“Hai visto è andato tutto bene!” Disse Andy sorridendo.
“Ero un po’ nervosa, ma adesso sono più serena.”
“Ti preparo un thè?”
“Sì, sarebbe fantastico.” Sharon si accomodò sul divano e attese il suo thè.
Quando Andy si sedette vicino e le porse la tazza, Sharon disse: “Andy sono contenta che tu abbia detto il nome della nostra bambina, vuol dire che ti piace.”
“Certo che mi piace, Ella è un nome bellissimo e so che ti ricorda una persona che amavi.” Il volto di Sharon divenne triste, abbassò lo sguardo e i suoi occhi divennero lucidi. “Ehi, tesoro, cosa c’è? Va tutto bene.” Andy l’abbracciò.
“Grazie Andy.” Mormorò Sharon commossa. Andy la strinse a sé: “Va tutto bene, tesoro.”
Sharon si accucciò ad Andy e cominciò a raccontare: “Quando avevo conosciuto Jack, avevo solo venticinque anni ed ero follemente innamorata. Inizialmente avevo pianificato di frequentare la facoltà di legge e diventare avvocato. Avevo accettato un lavoro come agente di polizia per pagare la scuola di legge di Jack e lui avrebbe dovuto restituire il favore. Non volevo i soldi di mio padre e tanto meno il suo aiuto, volevo farcela da sola. Mia madre, era contraria al matrimonio con Jack, diceva che eravamo troppo giovani e stupidi, diceva che Jack era un uomo volubile. Mio padre invece adorava Jack, lo riteneva un buon partito e diceva che sarebbe diventato un ottimo avvocato, non vedeva l’ora che mi sposassi, che formassi una famiglia.
Dopo il matrimonio, sono rimasta subito incinta, Jack voleva dei figli, solo che spariva sempre più spesso. Mi sono ritrovata da sola a crescere due figli. I miei sogni di frequentare la facoltà di legge si sono infranti e a quel punto sapevo che la legge mi piaceva molto più di quanto mi piacessero gli avvocati.
Poco tempo dopo che ci eravamo sposati, mia madre si era ammalata, all’improvviso. Stava bene, poi ha iniziato e avere un lieve malore, un po’ di febbre, stava male e si è aggravata. Le avevano diagnosticato una malattia rara, incurabile. Mio padre aveva tentato in ogni modo di salvarla da quella malattia improvvisa e sconosciuta. Nonostante tutti i soldi, tutti i luminari della scienza che mio padre aveva consultato, nessuno era riuscito a trovare una cura. Erano andati in tutte le cliniche e in tutti i posti possibili e immaginabili per poterla salvare, tanto che alla fine mia madre era esasperata da tutte quelle cure, che la facevano sentire più una cavia che una persona da curare.
C’era stato un breve miglioramento delle sue condizioni, sembrava stesse bene, mi ricordo che ci eravamo visti tutti insieme, con i bambini ed eravamo in terrazza a bere un caffè insieme: io, mio padre, mia madre e i ragazzi. Jack non c’era, era andato a Las Vegas ad ubriacarsi e a sperperare i nostri soldi. Io non avevo detto nulla ai miei genitori, però mia madre sospettava che qualcosa non andasse tra me e Jack, diceva che quando parlavo di lui, un velo di tristezza scendeva sul mio viso. Adesso penso che avesse ragione. Dopo quel giorno, che è stato molto bello e ci siamo goduti la reciproca compagnia, mia madre ha cominciato a stare molto male. Poi è andata in coma per due settimane prima di andarsene. E’ morta tra le braccia di mio padre, disperato perché non era riuscito a fare nulla per salvarla. Io ero giovane, appena sposata con due bambini da crescere da sola. Mio padre aveva passato giorno e notte al capezzale di mia madre, quando è morta è stato un duro colpo. Jack si era fatto vivo giusto per il funerale, ma dopo è tornato a Las Vegas.
Si era lamentato perchè ero fredda nei suoi confronti, perchè non volevo fare sesso. Mia madre era appena morta, mio padre era distrutto e io ero sotto shock. Sono stata vicina a mio padre, che da quel momento si è irrigidito, nei miei confronti è diventato protettivo in maniera ossessiva, mi stava troppo addosso e dopo un po’ ci siamo inevitabilmente scontrati. Così tra un litigio ed un altro siamo andati avanti, nel frattempo Jack spariva sempre più spesso e tornava a casa ubriaco, rimaneva qualche giorno e poi spariva.
A mia madre non piaceva Jack, me lo aveva detto più volte, ma vedeva che ero innamorata e quindi, pur non essendo d’accordo, aveva accettato la nostra relazione e il matrimonio.” Silenzio. “Sai, credo che saresti piaciuto a mia madre, sareste andati d’accordo. Lei riusciva a far ragionare mio padre e lui le diceva sempre: “Ella, vizi troppo Sharon, deve imparare cosa è la vita.”
Mio padre non è un uomo cattivo, ha le sue idee e se non la pensi come lui, allora sembra che gli fai un torto. E’ cocciuto come un asino e con il tempo si è irrigidito su tante cose, mi dispiace tanto aver litigato e averlo messo alla porta … però non mi ha dato altra scelta …” Sharon sospirò “Spero un giorno, di poter riallacciare il rapporto con mio padre.”
“Vedrai che un giorno le cose si sistemeranno, sono fiducioso nel futuro, per noi e per la nostra bambina.”
“Vorrei essere positiva come te, però conosco mio padre e so che a volte …” Sharon mise una mano sulla bocca, non voleva piangere, ma ripensare a sua madre, a come se ne era andata e al vuoto che aveva lasciato, l’aveva commossa. Prese fiato, sorrise ad Andy che la guardava con due occhi marroni profondi e carichi di amore e pensò di essere fortunata.
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Continua …
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