CI CREDI
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Cap.2
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Il tenente Flynn poteva solo sognare di Sharon Raydor: era fuori dalla sua portata, era qualcosa di inarrivabile. Provenza non la sopportava e neanche il capo Johnson, però dovevano ammettere che nel lavoro era la migliore. Il capitano Raydor, da quando aveva preso in comando il FID, lo aveva riformato, rendendolo temuto e ambito dai più rampanti poliziotti, che volevano far carriera. Aveva lavorato duramente per ottenere quella posizione e aveva la fama di essere un ottimo poliziotto. Ai piani alti piaceva, soprattutto piaceva avere la compiacenza di suo padre, che in città conosceva tutti gli uomini più potenti e importanti.
Flynn riprese il lavoro operativo e per mesi non si presentò più al FID, si comportò in maniera impeccabile e professionale. Aveva contribuito a risolvere molti casi, alcuni dei quali parecchio difficili.
Il capo Johnson, dopo che Flynn si era dimostrato cruciale per chiudere un caso, che implicava la figlia di un noto avvocato di L.A., lo aveva invitato ad una serata di raccolta fondi per il Dipartimento, perché ai piani alti volevano conoscere l’artefice della chiusura di un caso così delicato.
Così il tenente Flynn partecipò, per la prima volta in vita sua, ad una serata mondana, c’era tutto il meglio di L.A. Aveva stretto mani ed elargito sorrisi a tante persone che premevano per conoscerlo. Flynn non capiva tutta quell’attenzione, in fondo aveva fatto il suo lavoro, solo che aveva salvato la figlia di un noto avvocato, quindi era diventato famoso. Tra le tante persone presenti alla serata di raccolta fondi, intravide un volto conosciuto: Sharon Raydor!
Quella sera al ricevimento era arrivata accompagnata da un uomo ben vestito, guidava una ferrari nera. Sharon era splendida nel suo tubino nero e i tacchi da urlo. Una collana di perle cingeva il collo e lo sguardo illuminava tutta la serata. Era semplicemente stupenda!
Adesso che la rivedeva in quella serata di beneficenza, a guardarla, ne gustava tutta la bellezza e il fascino. Si avvicinò con fare indifferente, sapeva che non si sarebbe mai ricordata di lui, un anonimo tenete di polizia, uno dei tanti che si presentava nel suo ufficio perché si era comportato male. Si avvicinò, ma appena lo intravide “Tenente Andrew Flynn, che piacere!”
Sorrise in quel modo raggiante, che sentì le gambe cedere, il cuore iniziò a battere a mille e il bicchiere che aveva in mano, cominciò a tremare.
“Si ricorda di me? Sono il capitano Sharon Raydor. Che piacere incontrarla stasera, non avrei mai immaginato di incontrarla a questo tipo di evento.” Sfoggiò un sorriso mozzafiato.
“Capitano Raydor ... Il piacere è mio ...” Farfugliò Flynn cercando di riprendersi dallo shock iniziale e facendo il bacia mano. Sharon fu sorpresa piacevolmente, era elegante, sorridente e affascinante come sempre. Lo sguardo sexy l’aveva colpita e soprattutto emanava sesso da tutti i pori della pelle. La sua acqua di colonia era un richiamo, un afrodisiaco che faceva cadere ai suoi piedi tutte le donne. Infatti, era nota nel Dipartimento, la sua fama di sciupa femmine.
Il capitano Raydor rimase a guardarlo, bello, nel suo completo grigio perla, con bretelle e cravatta abbinate e gemelli sui polsini, come quella sera al FID: un uomo di rara eleganza. Sorrise e Andy rispose al sorriso. Tutto quello che c’era intorno a loro, adesso non c’era più, tutte le persone, la musica, l’atmosfera festosa, era sparito, c’erano solo loro, in un’aurea di attrazione e bellezza.
“Posso offrirle da bere?”
“Preferirei un posto meno affollato, ti dispiace se ci diamo del tu, non siamo al lavoro. Andy, perché non andiamo a fare un due passi?”
“Non aspettavo altro, Sharon.” Le fece cenno con la mano verso il grande giardino, che si affacciava dal palazzo delle cerimonie. Passeggiarono tra le luci soffuse, la musica adesso era solo un sottofondo piacevole, le persone e il chiacchiericcio, solo il ricordo di una folla anonima.
“Ti sei ricordato di me?”
“Come non potrei, sei bellissima. Anzi stasera sei qualcosa di inarrivabile.” Sorrise, imbarazzato.
“Uhm … sai come lusingare una donna.” Era compiaciuta.
“Tu sai come attrarre un uomo.” Abbassò la testa e la guardò di lato.
Camminando Sharon sfiorò le dita di Andy e sentì un brivido. Andy prese prima le dita e poi la mano, una stretta virile, ma non troppo. Sharon si avvicinò e si attaccò al braccio. Arrivarono vicino ad un laghetto artificiale, le luci erano soffuse, la luna piena li guardava facendosi illuminare dalla luce che emanavano.
C’era una grande attrazione sessuale, una chimica era scattata fin dalla prima volta che si erano visti al FID. Le altre volte Flynn l’aveva vista sulla scena del crimine con il suo trench nero, aveva fantasticato più volte sul capitano Raydor: era un sogno proibito!
Sharon si girò e lo fissò negli occhi, due occhi verdi giada, belli da morire. Andy sorrise, era nervoso, era strano, in genere sapeva come attrarre una donna, come condurre il gioco della seduzione, ma questa volta, sembrava che fosse attratto dal polline del fiore del capitano Raydor.
“Sei bellissima Sharon …” Mormorò senza fiato, mentre le spostava una ciocca ribelle.
“Anche tu mi piaci e mi sto chiedendo …” Si avvicinò, Andy l’abbracciò, erano vicino l’uno all’altro. Non aveva il coraggio di baciarla, di fare il primo passo, sembrava come immobilizzato. La contemplava e aveva quasi paura di toccarla. La pelle bianca avorio, i capelli così mossi e ribelli, le labbra carnose e sensuali lo volevano, lo desideravano, lo sentiva!
“Mi sto chiedendo quando mi bacerai tenente …” La voce era piena di desiderio.
“… Posso baciarti!?” Era sbalordito.
“Non sto aspettando altro.” Sorrise e si avvicinò, Andy l’avvolse in un abbraccio e spinse la nuca verso di lui. Il sapore era inebriante, le labbra, la lingua, si incontrarono e danzarono felicemente assaporandosi con smania e desiderio. Sharon rispose al bacio con altrettanta passione, lo desiderava, lo bramava come l’aria che respirava. Cosa le aveva fatto quell’uomo per attrarla in quel modo?! Quale strano sortilegio aveva fatto? La chimica tra loro era esplosiva, frizzante, smaniosa, esaltante. Rimasero a baciarsi e ad assaporarsi per un po’, finchè furono distratti dai fuochi d’artificio. Si voltarono, sorpresi da una luce improvvisa, i fuochi nel cielo che disegnavano geometrie rapide e luminose. Il buio era tornato e poi ancora altre luci, altri colori, altre geometrie.
“Perché non andiamo in un posto meno affollato.”
“Ti porterei in capo al mondo, tesoro. Dove vuoi andare?”
“Andiamo a casa tua.” Lo prese per mano e andarono all’ingresso, Andy chiese le chiavi della macchina, certo non era la ferrari con la quale era arrivata, però era orgoglioso di essere lui a portarla a casa.
“Scusa se non è come la ferrari con la quale sei arrivata, ma spero che la mia macchina vada bene lo stesso.” Andy era un po’ imbarazzato, sapeva di non essere all’altezza del suo ceto sociale.
Sharon sorrise, in quel momento aveva in mente ben altro, non le importava della ferrari o del suo accompagnatore noioso e prevedibile che l’aveva accompagnata a quella serata. Tornando verso casa, chiacchierarono amabilmente come se si conoscessero da sempre, risero insieme ed Andy pensò che non si sarebbe mai aspettato che una serata noiosa, si sarebbe conclusa in quel modo.
Parcheggiò la macchina nel vialetto e l’accompagnò dentro casa. Era una casa normale, semplice, quello che un tenente di polizia poteva permettersi, però era tutta sua. Andy aprì la porta. Sharon entrò e fu sorpresa di vedere una casa ordinata, pulita e profumata.
“Vuoi bere qualcosa?”
“Cosa mi offri?”
“Ti darei tutto il mondo, se potessi.”
“Per stasera mi accontento di te, tenente.” Sharon sorrise in modo sensuale. Lo invitò con un cenno della testa e Andy l’abbracciò e la baciò con passione. Sharon non si tirò indietro e rispose al bacio. Andy la prese in braccio e la portò in camera, dove si amarono per tutta la notte.
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Continua …
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