CI CREDI
Cap.33
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In tarda mattinata Gavin chiamò Andy e disse che aveva ottenuto l’ordinanza dal giudice Talbot. Aveva notificato l’ordinanza a casa del procuratore generale e sapeva che l'aveva ricevuta. Gavin era soddisfatto e Andy era felice perché sapeva che presto avrebbe riabbracciato Sharon.
“Ora puoi chiedere al procuratore dove ha portato Sharon. Ha già ricevuto l’ordinanza.”
“Grazie Gavin!”
“Non dirlo neanche per scherzo, per la mia ragazza questo e altro.” Disse Gavin sorridendo. Mentre stavano finendo di parlare squillò il cellulare di Andy.
“Tenente Flynn!”
“Sono io!” Disse Flynn, aveva riconosciuto la voce.
“Sono il padre di Sharon, il procuratore Michael O’Dwyer. La prego di venire subito alla clinica di San Gerard. Sharon si è svegliata.”
“Come sta?”
“Come aveva detto lei, ha chiesto immediatamente di sua figlia e si è spaventata non avendo risposta, si è agitata e hanno dovuto sedarla. La prego di venire qui, subito.” La voce del procuratore era calma, ma tradiva la sua preoccupazione.
“Arrivo immediatamente!” Disse Andy e corse alla macchina per andare nella clinica di San Gerard. Quando arrivò trovò il procuratore ad aspettarlo.
“Grazie per essere arrivato subito.” Il volto del procuratore era scuro, non faceva presagire nulla di buono.
“Come sta Sharon?” Chiese subito Andy.
“Adesso la porto nella sua camera. Quando si è svegliata, si è subito agitata non trovando vicino né lei nè sua figlia. I dottori hanno preferito sedarla, perché si stava agitando troppo.”
Entrarono nella stanza di Sharon: c’era un grande letto, circondato da tanti macchinari, che emettevano dei leggeri ronzii. Stava riposando, sembrava tranquilla, un infermiere stava controllando i suoi parametri.
“Posso avvicinarmi? Posso toccarle la mano?” Chiese Andy preoccupato.
“Prego, si avvicini pure. Le parli, le faccia sentire la sua voce, così si tranquillizzerà.” Disse l’infermiere.
Andy prese la mano di Sharon e la baciò. “Tesoro sono qui con te, svegliati tesoro. Stai tranquilla, andrà tutto bene.” Baciò ancora la mano.
Il padre di Sharon rimase a guardarlo stupito, rimase senza parole nel vedere quell'uomo così follemente innamorato di sua figlia. Forse si era sbagliato sul suo conto, questo pensiero lo aveva torturato da giorni, forse aveva sbagliato a giudicare il tenente Flynn.
“Quando potrà svegliarsi di nuovo?” Chiesa Andy all'infermiere.
“Adesso riposerà ancora per un'oretta circa, dopodiché il dottore deciderà se svegliarla o aspettare che lo faccia spontaneamente. Speriamo sia più tranquilla, era troppo agitata ed è andata in cardio ventilazione.”
“Rimarrò qui vicino, così quando si sveglierà non si agiterà.” Disse Andy.
“Le manderò il dottore, così deciderà come procedere.” Disse l’infermiere e uscì. Poco dopo entrò il dottore che disse ad Andy e al padre di Sharon, che preferiva che Sharon si svegliasse da sola, ci sarebbe voluta un’oretta circa e dopo aver verificato le condizioni avrebbero deciso che decorso clinico intraprendere. Il dottore uscì e li lasciò da soli.
Dopo un'ora, lentamente Sharon si svegliò, si voltò e quando aprì gli occhi, vide Andy, che le stava sorridendo. Sorrise stancamente e chiese con un filo di voce: “Ella?”
“Sta bene tesoro, stai tranquilla. E’ a casa. Come ti senti?”
“Adesso sei qui con me, sto meglio.” Silenzio. “Ho fatto un brutto sogno.” Silenzio. “Mi svegliavo e tu non c'eri. Non c'era Ella. Ero qui da sola ...” Un paio di lacrime scesero dai suoi occhi, Sharon si stava agitando ripensando al quel triste momento.
“Tranquilla tesoro.” Disse Andy con voce pacata. “Va tutto bene.”
“Quando mi porterai Ella?”
“Ti sta aspettando a casa. Sta aspettando la sua mamma.”
“Andy, portami a casa.” Disse Sharon con un filo di voce.
Entrò il dottore e parlò con Andy e con il padre di Sharon. Stavano discutendo sul da farsi e sull’ordinanza del giudice Talbot, quando il dottore disse: “Signori, non voglio entrare nei vostri affari di famiglia, però al momento la mia paziente ha bisogno di tranquillità e serenità, se volete che venga dimessa. Le condizioni sono abbastanza buone, ma ha bisogno di riprendersi fisicamente e psicologicamente. Vi prego pertanto di smettere di discutere e di decidere dove portare la signora per la convalescenza.”
“Tornerà a casa, da sua figlia. L’ordinanza del giudice Talbot mi dà ogni diritto per poterlo fare.” Disse Andy in tono risoluto.
“Procuratore generale è d’accordo?” Chiese il dottore.
“Sono obbligato. L’ordinanza del giudice Talbot mi obbliga a lasciarla andare. Predisponga l’ambulanza per il trasporto a casa di mia figlia.” Disse il procuratore generale a malincuore, abbassò lo sguardo e andò via.
“Benissimo.” Il dottore si attivò, chiamò gli infermieri e disse loro di preparare Sharon per il trasporto verso casa. “Lei è il sig. …?”
“Sono Andy Flynn, il fidanzato di Sharon e il padre di sua figlia.”
“Le darò una serie di indicazioni da seguire, se ci fossero dei problemi non esiti a chiamarmi, la signora è ancora in condizioni precarie.”
“Grazie dottore. Farò di tutto per far star tranquilla Sharon.” Disse Andy al dottore, che uscì per predisporre tutto quanto. Andy prese il cellulare e chiamò Gavin e Provenza per avvisarli di quanto accaduto e di aspettare il suo ritorno a casa.
A casa, Sharon trovò Gavin e Provenza e Patrice che la stavano aspettando. Prese in braccio la piccola Ella e si commosse.
“Ciao piccola mia, la mamma è tornata e non andrà più via. Guarda che bella sorpresa mi ha fatto la vita, ci credi. Dico a te piccola, ci credi?” Le diede un bacio e Ella fece una smorfia.
Erano tutti felici di aver riunito una famiglia, ora volevano lasciarli tranquilli e così si congedarono e li lasciarono da soli. Sharon si mise sul letto a riposare, con accanto Ella, nella culla. La mano di Sharon era sul piccolo lettino, come se non volesse più lasciarla andare. Andy era sdraiato accanto a Sharon, che si rilassò e si addormentò, era tanto stanca. Andy rimase a guardare le sue ragazze e sorrise.
"Mi ero perso Sharon. Mi ero perso tesoro mio, per un attimo avevo pensato di perderti e di non trovarti più. Ero rimasto da solo e in una notte così buia cercavo l'unica luce che potesse darmi la direzione, la speranza di trovare un domani migliore. Sei la mia luce del mattino. Ho avuto paura di perderti e mi sono perso lasciando la nostra piccola nelle mani di chi si prendesse cura di lei, finché non mi sono ritrovato e non ho trovato la forza di venirti cercare. Non avrò più alcuna esitazione, starò sempre con voi perché ho scoperto che siete la cosa più importante che c'è nella mia vita. Questa grande occasione che mi è stata data, non la voglio perdere e voglio solo essere felice e rendervi felici.
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“C’è riuscito quel maledetto! Mi ha portato via mia figlia! Mi ha allontanato da Sharon e adesso anche un giudice gli dà ragione, come se io non contassi nulla! Sono il padre! Sono io che devo decidere!” Il procuratore era infuriato, uscì dalla clinica sbraitando come un pazzo, seguito da Jason che cercava di calmarlo.
“Calma signor procuratore …” Disse Jason accompagnando il procuratore alla macchina.
“Come faccio a calmarmi, Jason?!Perché tutti sta andando a rotoli, maledetto tenente Flynn, ha rovinato la vita di Sharon!”
“Signore si calmi.” Jason aprì la portiera al procuratore ed entrò in macchina e si diressero verso casa.
“Come posso lasciare che le cose vadano in questo modo?! Cosa dirà la gente?! Che non mi occupo di mia figlia, della mia famiglia! Non sono più io, Jason, non sono più io...”
“Non è così signore. Ha fatto quello che doveva fare.”
“Non è stato abbastanza, maledizione, che razza di padre sono?! Che uomo sono se non riesco a proteggere la mia famiglia?!” Silenzio. “Non dici nulla Jason?!” Disse il procuratore arrabbiato.
“Se posso parlare liberamente signore…” Chiese Jason fissando gli occhi del procuratore dallo specchietto retrovisore.
“Certo. Sono curioso di conoscere la tua opinione.” Disse alzando il volto e fissando i due che lo guardavano.
“Signor procuratore, non ha nulla da rimproverarsi, ha fatto tutto quello che un padre fa per proteggere la sua famiglia. Però, credo che il tenente Flynn stia difendendo la propria famiglia e lo stia facendo nello stesso modo in cui ha fatto lei fino ad ora. Si sta comportando nello stesso modo, in questo siete molto simili. Il tenente Flynn tiene alla signora Sharon, mi creda, non ho mai visto un uomo così ostinato e determinato. L'avvocato Raydor non avrebbe fatto la metà di quello che …”
“Ho capito, ho capito! Adesso guida e portami a casa, sono molto stanco.” Disse secco il procuratore interrompendo Jason.
“Certo signore.” Rispose Jason e abbassò gli occhi sulla guida.
Quando arrivarono a casa, il procuratore si chiuse nello studio e disse che non voleva essere disturbato. Gli ultimi eventi lo avevano turbato e per una volta, doveva ammettere che Jason aveva colto nel segno. Aveva ragione, maledizione! Pensò tra sé. Solo che ora che il tenente Flynn aveva riportato a casa Sharon, non l’avrebbe più rivista, era sicuro di aver perso sua figlia e di averla persa per sempre. Si versò un bicchiere di brandy, lo bevve tutto d’un fiato e una lacrima scese fuggevole sul viso del procuratore Michael O’Dywer, ora era veramente un uomo solo che aveva perso tutto.
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Continua …
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