CI CREDI
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Cap.6
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Jack tornò dal procuratore O’Dwyer, Sharon lo aveva mandato via e sentiva solo rabbia verso quella donna, che invece avrebbe dovuto dimostrare rispetto per suo marito. Era indispettito dal modo con cui lo aveva trattato, il padre di Sharon avrebbe dovuto insistere di più. Però al momento, doveva tenersi buono il procuratore, perché gli aveva trovato un lavoro presso uno degli studi più prestigiosi di L.A. e avrebbe guadagnato bene, doveva solo avere pazienza. Avrebbe guadagnato un po’ di soldi e poi avrebbe deciso cosa fare. Visto che Sharon non lo voleva in casa sua, doveva trovare una sistemazione temporanea per la notte. Aveva ancora qualche amica, che lo avrebbe ospitato per qualche tempo. Così Jack decise di parlare con il procuratore e di prendere tempo.
Quando entrò nello studio, Michael O’Dwyer fu sorpreso di vedere Jack tornare sconfitto, ma sapeva che sua figlia era una donna molto particolare. Fu sorpreso da quanto raccontato da Jack, sua figlia era più testarda di quanto immaginasse. A questo punto avrebbe dovuto intervenire in modo più incisivo e cercare di farla ragionare.
“Mi dispiace signore, ma credo che sua figlia non voglia più sapere nulla di me. Ho cercato di far ragionare Sharon, ma sembra che si sia fatta un’idea sbagliata. Inoltre credo che ci sia qualcun altro nella sua vita, perché ha deciso di chiedere il divorzio.”
“Jack, caro Jack. So che non ti piace perdere, ma lascia che questa volta ti aiuti io. Con donne come la mia Sharon, bisogna muovere le leve giuste. Comunque ricorda che è sempre una donna, cambierà idea, ne sono sicuro, devi solo avere pazienza e stare buono. Hai un posto dove stare?”
“Certo signore. Anzi, la ringrazio per avermi sponsorizzato presso l’ufficio del procuratore, mi hanno chiamato e già domani mi presenterò da loro per cominciare.”
“Bene Jack. Rimettiti in riga, ti chiamerò per dirti quando ripresentarti da Sharon. Lascia fare a me.”
Jack uscì dalla casa del procuratore O’Dwyer e andò da una sua vecchia amica che aveva accettato di ospitarlo qualche giorno. Prima passò nel bar lì vicino, nel quale andava quando era a L.A. e cominciò a bere e a ripensare a quanto accaduto con Sharon e con suo padre. Jack non voleva tornare insieme a Sharon. Era stata fredda, lo aveva insultato e non lo aveva rivoluto nel suo letto. Adesso aveva bisogno di una donna calda per consolarsi, perché non poteva giocare d’azzardo, aveva pochi soldi e doveva fare il bravo ragazzo per meritarsi la fiducia del padre di Sharon. Ma appena avrebbe ripreso la sua posizione e guadagnato un po‘ di soldi, avrebbe dato il ben servito a quella donna, che lo aveva trattato senza rispetto.
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Erano già tre mesi che Sharon e Andy si frequentavano. Sempre più spesso uscivano insieme, quasi non curanti degli sguardi altrui. Non avevano reso pubblica la loro relazione, lavorando in due dipartimenti diversi, non avevano l’obbligo di comunicare ai diretti superiori della loro relazione, così entrambi erano tranquilli.
Avevano trascorso insieme diversi weekend ed erano stati bene insieme. Sharon stava cercando il modo di far digerire a suo padre questa relazione, che si stava dimostrando duratura e diversa da tutte le altre. Andy sembrava l’uomo giusto, Sharon si sentiva felice, stava bene, era serena, non indossava la corazza che aveva al lavoro, per non farsi ferire dagli sguardi e dai commenti dei colleghi. Non era simpatica a molte persone, anzi, i veri amici li contava sulle dita di una mano e l’invidia serpeggiava nel Dipartimento, perché molti sostenevano che fosse in quella posizione, solo perché figlia del procuratore generale.
In realtà aveva lavorato duramente per ottenere quella posizione e voleva fare ancora carriera. Aveva deciso di chiedere il divorzio da Jack, adesso che i figli erano grandi e presto avrebbero cominciato a lavorare e a farsi una vita propria, anche lei voleva una sua vita privata.
Adesso si sentiva pronta per voltare pagina e cominciare un nuovo capitolo della sua vita: c’era Andy che la faceva sentire unica e desiderata e il lavoro la gratificava.
L’intesa con Andy la faceva stare bene, anche se suo padre non approvava la loro relazione e ogni volta era motivo di discussione. Se ci fosse stata sua madre, le cose non sarebbero andate in quel modo. Suo padre, dopo la morte della moglie si era irrigidito, era diventato ancora più intransigente, bigotto e sempre più spesso voleva intromettersi nella vita di sua figlia, per non danneggiare il buon nome della famiglia.
Andy era felice della relazione con Sharon. Gli aveva chiesto di mantenere i ranghi al lavoro, ma spesso trovava il modo di incontrarsi e scambiare qualche fuggevole sguardo o bacio. Era sempre più audace, tanto che una ricerca in archivio richiesta dal capo Johnson, era diventato un incontro romantico. Sharon aveva baciato spudoratamente Andy in archivio, con profonda soddisfazione di quest’ultimo, che si rese conto della mancanza di telecamere.
Andy era felice dell’audacia di Sharon, dei suoi sguardi, dei cenni e dei mezzi sorrisi. Provenza stava impazzendo, aveva notato il feeling tra loro, ma era solo un sospetto, non aveva le prove o forse non voleva ammettere che i due avessero una relazione.
Andy aveva sempre negato qualsiasi tipo di legame con quella donna, come la chiamava Provenza. Però sapeva che Provenza aveva capito, non era uno stupido e soprattutto era un ottimo detective, eppure sopportava tutto questo, pur di vedere felice il suo amico.
“Stasera ho voglia di mangiare una pizza.”
“Va bene per la pizza.”
“Ho voglia di bere vino, vino bianco!” Propose entusiasta.
“Vino bianco? Ma non sei una patita del vino rosso!?”
“Adoro il vino rosso, ma stasera ho voglia di bere il bianco … uhm … voglio così.”
“Vada bene per il vino bianco, tutto quello che desideri tesoro mio!” L’abbracciò e fece per baciarla.
“Andy … qui ci sono le telecamere …” Sharon si staccò immediatamente e mise una distanza tra loro.
“Certo, scusa.” Si allontanò e tornò ad avere un atteggiamento distaccato. “Senti Sharon, perché non possiamo dire, che ci frequentiamo?”
“A chi lo hai detto? Provenza lo sa?”
“No, non lo ho detto a nessuno. Però guarda che sono dei detective … qualcuno sospetta che tra noi ci sia qualcosa di più, di una relazione professionale …”
“Lascia che sia un sospetto. Tu non dire nulla.” Gli puntò un dito contro.
“Ok, va bene. Però ti immagini la faccia di Provenza? Ci credi? Gli viene un infarto, ne sono sicuro!”
“Allora se tieni alla salute del tuo amico, non fargli venire l’infarto!”
“Ok.” Silenzio. “Bè io credevo che …”
“Andy avevamo un accordo! Ricordi?!” Lo fissò negli occhi.
“Sì, certo. L’accordo.” Silenzio. “Però pensavo che potevamo dire … che ci frequentiamo, ecco, senza scendere nel particolare, un’amicizia. Cioè qualcosa che è più di un’amicizia ... però …”
“Senti Andy, arriverà il momento in cui lo diremo a tutti, ok?!”
Erano arrivati alla macchina, le aprì la portiera e lei entrò. Andy andò dal lato del guidatore, salì e disse: “Allora stasera pizza?”
“Pizza!”
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Continua …
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